“Da quando mi sono insediato non c’è mai stato un incontro con i giornalisti in cui non mi si chiedeva dello Schifani bis, come se il tema della stampa sia principalmente questo. Io lavoro, ritengo con un programma serio e concreto: se è serio e concreto saranno i cittadini a spiegarlo o se necessiti o meno di due mandati”. Lo ha detto il Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, a Catania, a margine dell’attivazione della linea ferroviaria Bicocca-Catenanuova dell’itinerario Palermo-Catania- Messina.
“Ho messo in campo i termovalorizzatori, le terme, i processi di privatizzazione – ha aggiunto Schifani – c’è tutto un programma che sta andando avanti. Tra l’altro la regola sino ad oggi è stata sempre quella della conferma dei presenti uscenti, almeno nella nostra coalizione: sarà la coalizione a decidere, uno non decide da solo. Vi sono delle regole – ha evidenziato – e le scelte sono collegiali. Devo dire che i dati economici che stiamo consumando incoraggiano moltissimo la regione è cresciuta l’anno scorso come prima in tutta l’Italia come Pil, è crollata la disoccupazione. È un governo che si pone in sintonia, e lo ribadisco, l’ho sempre detto, in continuità con quella che è stata l’azione del governo di Nello Musumeci perché i fatti non avvengono soltanto per caso, ma perché evidentemente si eredita un percorso – ha concluso Schifani – che era stato portato avanti e l’anello in un momento che ha dovuto affrontare l’ho detto sempre che non invito a nessuno quella al gestione del Covid”.
“Io mi sono sempre battuto e mi batterò, pur non avendo voce in capitolo sotto il profilo della partecipazione societaria, perché si avvii e si concluda il processo di privatizzazione degli aeroporti. Palermo è già partito, la Sac è partita e a breve definirà i suoi assetti, perché mi rendo perfettamente conto che il processo di privatizzazione necessita di una governance stabile. Mi ha scritto in questi giorni il commissario della Camera di Commercio Antonio Belcuore – ha aggiunto il governatore – segnalandomi questa situazione e la procedura anche avviata da lui per il ripristino della legittimità dell’organo della della Camera di Commercio Sud-Est e quindi su questo naturalmente a breve troveremo delle soluzioni che salvaguardino la governance nella logica della sua stabilità perché deve affrontare temi e appuntamenti ai quali non può arrivare in chiave, diciamo provvisoria e claudicante”.
“Non è un tesoretto, è una somma prevista già nel budget che avevo illustrato alla maggioranza. Sarei una persona poco leale se avessi sottratto questa disponibilità del budget complessivo alla maggioranza, non è nel mio carattere”, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano di un ipotetico tesoretto da cento milioni di euro nella Finanziaria regionale.
“Non spunta in maniera furtiva all’indomani di quando – ha spiegato Schifani – ho incontrato i miei amici della maggioranza, abbiamo tenuto conto di quel recupero. Insomma, non sarebbe da me dire alla maggioranza abbiamo una budget e poi l’indomani spuntare un tesoretto taciuto. Non è nel mio costume nella mia storia e so bene che gli alleati non lo penserebbero minimamente”.
“Non spunta in maniera furtiva all’indomani di quando – ha spiegato Schifani – ho incontrato i miei amici della maggioranza, abbiamo tenuto conto di quel recupero. Insomma, non sarebbe da me dire alla maggioranza abbiamo una budget e poi l’indomani spuntare un tesoretto taciuto. Non è nel mio costume nella mia storia e so bene che gli alleati non lo penserebbero minimamente”.
LE DICHIARAZIONI DI SCHIFANI SU LUISA LANTIERI
“Ho letto sulla stampa che l’onorevole Lantieri, eletta nelle liste di Forza Italia e poi vicepresidente dell’Ars vorrebbe transitare… Devo dire che io non ho mai visto di buon occhio i passaggi a freddo di un deputato e un altro all’interno di una coalizione. Lo dico per il centrodestra, come per il centrosinistra. Credo – ha aggiunto – che siano fatti di malcostume politico, però naturalmente ognuno è padrone delle proprie scelte. Dico anche che a Roma, per esempio, i regolamenti prevedono che quando un parlamentare deputato o senatore viene eletto all’ufficio di presidenza e poi cambia gruppo decade automaticamente da quel ruolo. Alla Regione – ha concluso Schifani – questo non c’è, ma credo che il senso di responsabilità politico di Lantieri la porterebbe, se dovesse lasciare il partito, a dimettersi da vicepresidente dell’Assemblea regionale siciliana”.





