Oltre 500 interventi del 118 in 24 ore per il bacino Palermo Trapani.
Dopo aver visto cosa succede nella Centrale Operativa 118 ad una richiesta di soccorso tramite contatto telefonico breve, Marco Palmeri, Dirigente Medico 118 Palermo-Trapani, ci spiega l’attivazione dei mezzi terrestri per assolvere alle prestazioni sanitarie necessarie.
Un passo nel passato
I primi mezzi dedicati al trasporto e alla cura dei feriti, risalgono all’esercito dell’Impero romano d’Oriente, nel IX secolo. Fu però nel XIII secolo l’introduzione di un moderno concetto di ambulanza come mezzo adibito al trasporto dei feriti. Il barone Dominique Jean Larrey, chirurgo francese al seguito dell’armata napoleonica, introdusse le prime lettighe trasportate a mano i feriti in campo. La violenza della guerra Civile ha fatto comprendere l’importanza del mezzo di soccorso, e così, vennero introdotte attrezzature mediche, come stecche, pompa gastrica, morfina e brandy per anestetizzare e disinfettare il paziente. Con l’avvento dei motori, una delle prime istituzioni a dotarsi di un’ambulanza a motore fu la Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Firenze che l’11 maggio del 1911 inaugurò il suo primo esemplare.
I mezzi terrestri oggi
Sono ambulanze ed auto mediche coordinate dalla Centrale Operativa. Una di queste auto mediche è in centrale, in modo che il medico rianimatore in sede possa medicalizzare un eventuale intervento sul territorio.
Le ambulanze sono di tre tipi e, insieme alle auto, a bordo vi sono tutti i presidi necessari per immobilizzazione per il trasporto dei traumatizzati, più tutto il supporto necessario per i pazienti ad alto grado di criticità e la farmacologia per trattare le patologie.
Per il bacino Palermo Trapani vi sono 90 mezzi terrestri con, in media, tre operatori a bordo.
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