Un sentiero didattico con cannocchiale panoramico per l’osservazione dei grifoni e il restauro dell’ingresso di uno degli eremi più belli della Sicilia. Sono i due progetti vincitori della seconda edizione del Premio Borghi dei Tesori, il premio ideato dall’associazione Borghi dei Tesori per sostenere i progetti e le iniziative di valorizzazione, cura, conservazione e promozione del territorio e del patrimonio culturale in Sicilia.
Hanno partecipato in questa terza edizione ben 28 progetti di borghi che hanno interessato tutte le province siciliane. Ai primi due progetti in classifica sono andati i due premi in palio: uno da cinquemila euro della Fondazione Sicilia e uno da tremila euro, sostenuto dall’associazione Borghi dei Tesori.
LA CLASSIFICA DEI PRIMI DIECI BORGHI
Alcara Li Fusi- Là dove volano aquile e grifoni
Al primo posto del contest online de “Le Vie dei Tesori”, con 5.000 euro di premio, arriva il piccolo paese di Alcara Li Fusi, di poco più di 1.700 abitanti nell’entroterra dei Monti Nebrodi, in provincia di Messina.
Nascerà un sentiero didattico di osservazione naturalistica e per ammirare in maniera più ravvicinata possibile i circa di Alcara Li Fusi. Vince con il progetto dedicato al miglioramento dell’area naturalistica dove nidificano i grifoni. Prenderà vita un sentiero didattico di osservazione naturalistica dei 350 esemplari di grifone e i cinquanta nidi presenti nell’area naturalistica e installato un cannocchiale panoramico telescopico terrestre fisso, di fronte alle Rocche del Crasto. Saranno installate anche tabelle esplicative della caratteristica flora spontanea autoctona con circa duecento etichette identificative da collocare lungo il sentiero didattico. Il progetto è stato proposto dall’associazione Alcara Borgo Natura e ha ottenuto con quasi novemila voti Alcara Li Fusi vanta una cospicua storia e tradizione culturale che per svariati secoli ha fatto di questo centro, uno tra i più rinomati del comprensorio e ha dato i natali ad illustri eruditi locali come poeti, scrittori, musicisti ed artigiani che hanno sempre onorato e portato in alto il buon nome di questo centro urbano.
Caltabellotta – Il borgo della Pace dove il santo uccise il drago
Al secondo posto si piazza la cittadina agrigentina di Caltabellotta, con i suoi oltre 3.00o abitanti, con l’attività di restauro del locale di accesso dell’antico eremo di San Pellegrino, con quasi 6500 voti. L’opera di restauro è stato proposto dall’associazione Peregrinus che si occupa della valorizzazione e fruizione dei beni ecclesiastici del borgo agrigentino. Oggi l’ingresso all’eremo rischia di essere vietato al pubblico perché il piccolo locale d’accesso è minacciato dalle infiltrazioni d’acqua. L’obiettivo del progetto é il recupero dell’ambiente interno, con una particolare attenzione alla riparazione delle lesioni della volta e la messa in sicurezza.
Caltabellotta è un piccolo presepe, con le case che sembrano arrampicarsi sulla cresta rocciosa del Monte Kratas, tra gli ulivi. Siamo nella Sicilia più antica, la Triokala dei Sicani; da qui passò per primo Dedalo, poi romani, arabi e normanni, Ruggero d’Altavilla costruì il castello sullo sperone più alto. Il 19 aprile del 1302 a Caltabellotta fu firmata la pace che concluse la guerra del Vespro. Terravecchia è tutta stradine tortuose e angoli medievali; dal Calvario si vede il mare, all’Eremo rivivono San Pellegrino e il drago.
Un borgo millenario che racconta il suo immenso patrimonio artistico, e che l’anno scorso è stata al centro delle cronache per l’individuazione dell’antica sinagoga.