Operazione della Guardia di Finanza contro 42 cosiddetti ‘furbetti del cartellino“: militari delle Fiamme gialle hanno posto agli arresti domiciliari undici dipendenti dell’assessorato regionale alla Salute di piazza Ottavio Ziino a Palermo.
Undici di loro sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, altrettanti all’obbligo di firma e altri 20 sono stati denunciati in stato di libertà. Secondo la Procura di Palermo dalle indagini è “emersa una consolidata prassi di assenteismo ingiustificato” con “presenze fittizie debitamente e furbescamente certificate“.
Gli indagati, secondo l’accusa, grazie alla mutua collaborazione fra loro, tramite lo scambio dei badge e l’utilizzo improprio dei pc aziendali, riuscivano in modo sistematico ad attestare false presenze. Molti dipendenti mentre risultavano in servizio erano invece soliti recarsi a lavoro con circa 3 ore di ritardo, occuparsi di faccende private, come per esempio la spesa o il parrucchiere e in taluni casi andare anche fuori Palermo.
Gli accertamenti svolti dalle fiamme gialle, attraverso pedinamenti, riscontri sul territorio e tramite l’utilizzo di microspie, hanno consentito di fare luce sul fenomeno dei cosiddetti dipendenti ‘fantasma’, rilevando e censendo più di 400 ore fraudolentemente attestate, ma in realtà mai rese. I reati contestati loro, a vario titolo, sono truffa aggravata, accesso abusivo al sistema informatico e false attestazioni e certificazioni.
Grazie a tre computer, alcuni impiegati riuscivano a segnare le presenze anche senza badge. Una opportunità utilizzata dai lavoratori infedeli per lasciare il luogo di lavoro senza perdere un euro di stipendio.
Tra gli indagati c’è una coppia: lui accompagnava la figlia a scuola e l’andava a prendere all’uscita, lei timbrava il cartellino del marito. Le telecamere piazzate dai finanzieri hanno immortalato la convivente di un impiegato che si intrufolava in assessorato per timbrare la fine del turno di lavoro, mentre il suo compagno si trovava altrove.
Agli arresti domiciliari vanno Nicola Bonello, Giovanni Bronzo, Gabriella Gugliotta, Salvatore Migliorisi, Angelo Lentini, Fulvio Monterosso, Luciano Romeo, Vito Saputo, Benedetto Sciortino, Letterio Taormina e Ivan Trevis.
Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Giovanni Allegra, Francesco Bongiorno, Marco Camarda, Anna Maria Chiavetta, Antonino Costumati, Salvatore Gervasi, Giuseppe Magno, Giuseppe Maranzano, Angela Maria Misseri, Giuseppina Palazzolo e Giovanna Tagliavia. Altri venti dipendenti sono stati denunciati.
“Tra i primi atti dal nostro insediamento c’è stata la direttiva sul controllo delle presenze e anche se i fatti per i quali si procede sono antecedenti all’insediamento di questo governo, fa rabbia pensare che dipendenti pubblici non siano presenti alle loro responsabilità. Sono sicuro che gli inquirenti andranno in fondo per scoperchiare del tutto questa vergogna“.
Lo ha detto l’assessore alla Salute della Regione siciliana, Ruggero Razza, in merito all’operazione anti assenteismo condotta dalla Guardia di finanza. “L’assessorato per la Salute – ha aggiunto – si costituirà parte civile nel procedimento e se dovessero ricorrere i presupposti avvierà le procedure di licenziamento per i dipendenti infedeli“.