Nel 2023, gli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail sono stati oltre 590.000, segnando un calo del 16,1% rispetto all’anno precedente. Di questi, 1.147 hanno avuto esito mortale, un dato che rappresenta una riduzione del 9,5% rispetto al 2022.
Questo il quadro che emerge al 30 aprile 2024 dall’Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, nella presentazione della sua Relazione annuale relativa al 2023 ai morti sul lavoro presentata ieri, lunedì 14 ottobre, alla Camera dei deputati.
Nell’Aula del Palazzo dei Gruppi parlamentari il presidente dell’Ente, Fabrizio D’Ascenzo, ha illustrato i dati sull’andamento infortunistico e le iniziative promosse dall’Istituto sui fronti della ricerca, della prevenzione, della riabilitazione e degli investimenti, indicando i percorsi evolutivi per affrontare il tema della sicurezza sul lavoro.
I dati generali
In generale, gli infortuni riconosciuti sono stati circa 375.578, pari al 64% delle denunce, con una parte rilevante (18,1%) avvenuta fuori dall’azienda, in occasione di lavoro durante il trasporto o nel tragitto casa-lavoro.
Gli infortuni mortali accertati sul lavoro sono, al momento, 550 (il 48% delle denunce), di cui oltre la metà (52,2%) “fuori dall’azienda”.
Le malattie professionali denunciate invece hanno registrato un aumento significativo, pari al 19,5% rispetto al 2022, con oltre 72.000 casi segnalati in Italia.
Sicilia e Sud Italia: andamento degli infortuni e dei casi mortali
La Sicilia, così come altre regioni del Sud, ha registrato un andamento in linea con i dati nazionali, pur continuando a essere una delle aree più critiche.
Nelle regioni meridionali, le difficoltà legate alla sicurezza sui luoghi di lavoro risultano accentuate da una minore sensibilità alla prevenzione e dalla carenza di risorse destinate agli investimenti per la sicurezza.
Nel 2023, il Sud Italia ha registrato un calo significativo degli infortuni denunciati, pari al 20,5% rispetto all’anno precedente, un decremento più marcato rispetto ad altre aree del Paese.
Tuttavia, i casi mortali sono aumentati del 6,3% nella stessa area, in controtendenza rispetto al calo nazionale. Anche le Isole, tra cui la Sicilia, hanno visto una diminuzione complessiva degli infortuni, con un calo del 18,7%, ma una riduzione più contenuta dei casi mortali, con una diminuzione del 9,3% .
Infortuni sul lavoro in Sicilia
La Sicilia ha seguito il trend nazionale con una riduzione complessiva degli infortuni denunciati, ma rimane una delle regioni con una forte presenza di settori a rischio, come l’agricoltura e il manifatturiero, che contribuiscono a un’elevata incidenza di casi .
Malattie professionali
Le denunce di malattie professionali nel Sud Italia sono state 18.462 nel 2023, pari al 25,4% del totale nazionale. Questo rappresenta un significativo aumento rispetto agli anni precedenti.
La Sicilia, in particolare, è tra le regioni che hanno segnalato una forte crescita delle denunce, con una prevalenza di patologie legate a disturbi muscolo-scheletrici, soprattutto nel settore agricolo e manifatturiero .
Questo incremento ha riguardato in particolare le aree industriali del Sud e della Sicilia, dove il settore manifatturiero e quello delle costruzioni rappresentano circa la metà delle denunce.
In questi settori, il rischio di esposizione a fattori dannosi per la salute è più elevato, con un impatto diretto sulla crescita delle malattie tecnopatiche. Anche in questo caso, il ritorno alla normalità dopo la pandemia ha contribuito all’aumento delle segnalazioni.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “La sicurezza sul lavoro è una priorità permanente per la Repubblica”
Nella 74esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio all’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro (Anmil).
“L’Italia rivolge il pensiero alle persone che hanno perso la vita o subito infortuni e malattie a causa del proprio lavoro. Oggi è un giorno di riflessione, ricordo e di rinnovato impegno. La sicurezza sul lavoro è una priorità permanente per la Repubblica. Ogni vita persa, ogni vita compromessa chiama un impegno corale per prevenire ulteriori perdite della salute e della dignità di chi lavora”, ha dichiarato il capo dello stato.
“La sicurezza sul lavoro, oltre che una prescrizione costituzionale, è anzitutto una questione di dignità umana. Garantire condizioni di lavoro sicure significa rispettare la vita e il valore di ciascuna persona, perché il lavoro è luogo di crescita e realizzazione personale e non può costituire un rischio per la propria incolumità” ha aggiunto il Presidente della Repubblica.
“Rinnovo oggi la vicinanza della Repubblica – conclude Mattarella – alle famiglie di quanti hanno perso un proprio caro a causa di incidenti sul lavoro e un sentito apprezzamento alle attività dell’Anmil, che da decenni contribuisce a promuovere la cultura della sicurezza, dando voce alle vittime e fornendo sostegno alle loro famiglie in momenti di grande difficoltà. Lavoro e sicurezza sono diritti inscindibili”.
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “L’importanza della prevenzione, la sicurezza sul lavoro non è un costo”
La premier Giorgia Meloni, alla presentazione della relazione annuale dell’Inail, ha sottolineato l’importanza dell’Ente che gioca da sempre un ruolo determinante nel contrasto del fenomeno infortunistico e ha dichiarato che “La sicurezza sul lavoro non è un costo, ma un diritto di ogni lavoratore. Garantire questo diritto è una priorità permanente, che deve vedere tutti in prima fila. Più prevenzione, più controlli, pene più severe per chi non rispetta le regole. Questa è la strategia che il governo sta portando avanti”.
“Abbiamo disposto l’assunzione di 1600 ispettori del lavoro in più, con l’obiettivo di incrementare sensibilmente il numero delle ispezioni. Dal primo ottobre è operativa la patente a crediti per il settore dell’edilizia, una novità importante che non solo monitora ma anche incentiva il miglioramento delle condizioni di sicurezza nei cantieri, premiando le imprese virtuose e sanzionando quelle che non lo sono. Abbiamo incoraggiato le imprese a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, anche attraverso le maggiori risorse stanziate per i bandi ISI, passate dai 333 milioni di euro del 2022 ai 500 milioni per il 2024. Siamo intervenuti anche sul piano delle sanzioni, sia amministrative che penali, reintroducendo il reato di somministrazione illecita di lavoro, fattispecie
depenalizzata in passato ma risultata essere la più cresciuta nel tempo”, ha aggiunto Giorgia Meloni.
Il presidente Inail Fabrizio D’Ascenzo: “Occasione importante per inquadrare le iniziative in una prospettiva strategica”
Il presidente dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo, presentando il bilancio delle attività svolte dall’Inail e la strategia per affrontare le sfide del futuro in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ha sottolineato che “la Relazione annuale rappresenta un’occasione importante per inquadrare le attività svolte in una prospettiva strategica, che mira a contrastare l’angosciante fenomeno degli incidenti sul lavoro. Solo valorizzando un processo virtuoso basato sull’attivazione corale delle leve che riducono il rischio infortunistico da parte degli attori del welfare – istituzioni, parti sociali, pubbliche amministrazioni, associazionismo, soggetti del sistema prevenzionale – si sarà in grado di rilevare nel tempo trend decrescenti del fenomeno”.
“Questa azione comune – ha aggiunto il presidente dell’Inail – potrà innestarsi sulla pluralità di iniziative che abbiamo adottato, dall’erogazione di finanziamenti alle aziende che innovano impianti e processi produttivi in logica di prevenzione alla premialità di matrice assicurativa per le imprese che investono in sicurezza, dalle attività di informazione e formazione volte a innalzare i livelli di conoscenza e consapevolezza del rischio alla valorizzazione della ricerca, che deve saper trasferire i risultati dell’innovazione al mondo produttivo”.
Altrettanto importante è “l’intensificazione dei rapporti di collaborazione col sistema datoriale, mediante l’apporto consulenziale qualificato, il potenziamento della funzione di vigilanza sulla regolarità del rapporto assicurativo e lo sviluppo di un ecosistema di comunicazione originale, capace di individuare un linguaggio chiaro, corretto, comprensibile ed efficace per il pieno dispiegamento dei diritti di cittadinanza”, conclude D’Ascenzo.
Cgil Sicilia: “Servono più ispettori del lavoro e azioni concrete del governo regionale”
In una nota a commento dei dati pubblicati dall’Inail il segretario confederale Cgil Sicilia, Francesco Lucchesi, ha espresso preoccupazione per la drammatica situazione del lavoro nella regione, segnalando un aumento significativo dei decessi e degli infortuni sul lavoro nei primi sette mesi del 2023, con 50 morti registrati.
La Cgil Sicilia ha evidenziato le mancanze di risposte concrete del governo regionale, nonostante il sindacato abbia costantemente evidenziato l’urgenza di rafforzare le misure di prevenzione, incrementare il numero di ispettori del lavoro e ha chiesto l’attivazione immediata dell’osservatorio e del tavolo permanente su salute e sicurezza, rimandato senza aggiornamenti.
Fonte Dati: Open data Inail – Denunce di infortuni sul lavoro al 30/04/2024
Relazione-annuale-inail-2023 e Relazione annuale Inail 2023 – Grafici