Turismo, beni culturali e costa: il futuro del Comune di Siracusa passa dalla sinergia fra pubblico e privato. Lo sostiene il primo cittadino del capoluogo aretuseo Francesco Italia, intervenuto ai microfoni de IlSicilia.it nella sede istituzionale di Palazzo Vermexio. Settori importanti per qualunque economia. Ancor più per una città a forte trazione culturale e marinara.
Turismo: opportunità e problemi
Durante la stagione estiva che si avvia verso la conclusione, Siracusa ha fatto registrare numeri importanti. Lo dimostrano le strade di Ortigia, ancora oggi piene di turisti. E lì, nell’antico borgo dove ha sede il Comune, il sindaco Francesco Italia riflette sull’attuale assetto della macchina turistica, sottolineando ciò che di buono è stato fatto e ciò che va cambiato per migliorare le performance in futuro, in particolare sul fronte extracomunale. “Che ci sia qualcosa da cambiare, non c’è dubbio – sottolinea Francesco Italia -. Il primo dei temi, su cui noi sindaci purtroppo non possiamo incidere, è quello del caro voli. In Sicilia siamo fortemente penalizzati da una difficoltà in termini di concorrenza con altre mete europee ed extraeuropee. Se tu arrivi da Roma o Milano, ti costa meno andare lì“.
Tassa di soggiorno per macroaree ed investimenti privati
Ci sono poi problemi di matrice locale. “Un altro tema riguarda una tariffa unica per l’imposta di soggiorno e relativa a comparti territoriali organici. Spostandoti di pochi chilometri, cambiano i parametri. Non funziona. I turisti non colgono il senso di tutto ciò. Infine, bisogna valorizzare maggiormente il turismo culturale. Molte perle del nostro territorio sono gestite molto male. In questi anni, in particolare a Siracusa, abbiamo dimostrato che quando pubblico e privato collaborano in modo virtuoso si generano una crescita di valore, posti di lavoro e turisti. Fino a quando rimarrà, nella testa di qualcuno, se gestisce il pubblico va bene ma se lo fa il privato no, continueremo a gestire alcuni nostri tesori in maniera anti-economica“.
Beni culturali: il ricorso a forme di partenariato
Il partenariato pubblico-privato. Una soluzione spesso applicata in questo momento storico, ma che spesso ha incontrato critiche da alcune sponde politiche. Quesiti a cui ha risposto il sindaco Francesco Italia. L’esponente di Azione auspica invece il ricorso ad investimenti di professionisti di settore. Ciò con particolare riguardo alla gestione dei beni culturali, sui quali il primo cittadino ha sottolineato alcuni disagi incontrati in questi anni. “Pensate che fino a qualche anno fa per fare il biglietto al parco della Neapolis non potevi farlo nè onlie nè pagando con il POS. Siamo indietro anni luce. Questo accade perchè non si è colto quanto sia strategico, in un’ottica di partnership, di mettere in condizione i privati di gestire in modo manageriale. Noi abbiamo un parco archeologico che, se fosse aperto la sera in maniera profit, produrrebbe un incremento enorme di valore di quell’area. Ad oggi il turista può visitare il parco archeologico in orari in cui il sole non concede tregua e c’è molto caldo. Vanno favoriti degli accordi attraverso bandi pubblici tali che alcuni beni possano essere gestiti in maniera manageriale, in un sistema in cui il pubblico individua la cornice e controlla, mentre il privato gestisce in maniera efficiente“.
Il mare. L’area protetta e l’Autorità Portuale
C’è poi una terza risorsa chiave per il comune aretuseo: il mare. Dal turismo marittimo al crocierismo. Settore quest’ultimo nel quale l’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale ha investito molto in questo periodo. “Noi abbiamo due asset fondamentale. Il primo è l’area marina protetetta. E’ una delle più estese d’Europa. La frequento spesso e vi posso garantire che abbiamo una quantità e una varietà di fauna marinara entusiasmante. Va valorizzata maggiormente. Il secondo asset è il nostro porto e tutto quello che può venire dalla portualità. Vedo con favore il fatto che la città passi ad una gestione più manageriale come quella dell’Autorità Portuale nella misura in cui chi la gestisce metterà il comune di Siracusa di avere voce in capitolo. C’è tanto da fare. Si parla anche della marineria siracusana. Ci accingiamo a concludere l’iter per l’apertura del mercato ittico, chiuso da oltre 20 anni. Siamo in fase di pubblicazione di un bando. Va gestito insieme a chi ha i know how per gestirlo. Il privato, virtuoso, partecipata e si occupa della gestione di ciò che può rappresentare per il territorio una valorizzazione della pesca e del luogo in cui quel mercato si trova“.