Nel suggestivo Chiostro della Chiesa di San Francesco a Castelbuono (PA) ieri pomeriggio, sabato 11 novembre, è stata rivelata la straordinaria “Tela di Comunità” per il progetto “Madonie Cultura Accessibile”.
Un’opera di pittura collettiva, lunga ben 22 metri, realizzata da oltre 100 abitanti delle Madonie, guidati nel percorso di realizzazione dall’artista Igor Scalisi Palminteri.
La tela di comunità -“Sono Madonie” (© foto MigiPress)
Il progetto “Madonie Cultura Accessibile” ha dato vita a un affascinante viaggio attraverso i borghi locali, intrecciando le storie e i racconti di giovani, anziani e persone con bisogni speciali mediante la magia della pittura.
Un’ iniziativa culturale finanziata dal Ministero della Cultura e promosso dai comuni delle Madonie, che è stata lanciata quest’estate per valorizzare le bellezze artistiche e culturali della zona, eliminando le barriere architettoniche e sensoriali.
Guidato dall’artista palermitano Igor Scalisi Palminteri e dal suo team di collaboratori, Nino Carlotta e Danilo Alongi, il percorso collettivo della “Tela di comunità” ha trasformato l’ordinario in straordinario, dipingendo la bellezza materiale e immateriale degli undici borghi madoniti coinvolti.
Questo particolare “viaggio artistico” ha attraversato l’incantevole scenario delle Madonie in 11 tappe, toccando località come Campofelice di Roccella, Castelbuono, Castellana Sicula, Collesano, Geraci Siculo, Petralia Soprana, Petralia Sottana, San Mauro Castelverde, Sclafani Bagni, Valledolmo, Vallelunga Pratameno.
Il cuore dell’opera si è sviluppato attraverso un processo di collaborazione unica, che ha visto coinvolti giovani e meno giovani, anziani, bambini e persone con esigenze speciali. A Petralia Sottana, il filo narrativo si è intrecciato con la comunità di San Pio a Geraci Siculo, dando vita alle prime 10 tappe di questo viaggio straordinario che ha portato alla creazione della “Tela di Comunità” che avevamo raccontato in un precedente articolo de ilSicilia.it.
Madonie Cultura Accessibile, “Tela di comunità”: emozioni e colori della pittura collettiva
L’evento conclusivo ha avuto luogo ieri a Castelbuono alle 17:30 presso il Chiostro di San Francesco, segnando la conclusione di un progetto che ha reso omaggio all’identità profonda e autentica di queste terre attraverso l’arte collettiva.
L’evento di Castelbuono (© foto MigiPress)
Sponsorizzato da entusiasti sostenitori, l’espressione artistica della comunità madonita si è concretizzata in una tela monumentale, che ora si presenta nella sua interezza. Un’opera che, sebbene unitaria nella sua creazione, si è trasformata in undici parti distinte.
Questa tela, simbolo tangibile della storia e del luogo in cui si vive, si è divisa per diventare patrimonio condiviso. La tela è stata divisa in 11 parti, ciascuna un autentico racconto della comunità che ora troverà casa in luoghi simbolici di ogni comune partecipante.
L’evento di assegnazione dei quadri ha visto la partecipazione di tutti i comuni aderenti. Ogni parte della tela è stata destinata a un comune diventando il riflesso tangibile delle identità locali e ha dimostrato che il futuro delle comunità si costruisce attraverso l’accessibilità, la condivisione e la partecipazione collettiva.
“Sono Madonie” diventa quindi non solo un’opera visiva, ma anche un simbolo duraturo di connessione e collaborazione tra persone e luoghi.
Le dichiarazioni
“Sono contentissimo che questo progetto si sia chiuso a Castelbuono, faccio i complimenti a chi ha realizzato il progetto e agli artisti che hanno coinvolto le nostre comunità, i ragazzi e gli anziani dei nostri paesi. Questo è uno dei progetti che rappresenta l’anima delle Madonie”. dichiara il sindaco di Castelbuono, Mario Cicero.
“Sono veramente orgoglioso e felice di stare qui in mezzo a voi e tutte le persone che hanno preso in mano un pennello o si sono sporcate le mani. Alla fine di ogni momento di pittura abbiamo fatto un cerchio, ci siamo presi per mano, guardati negli occhi per riconoscerci, per capire chi siamo e ci siamo ringraziati a vicenda. perchè in quel gesto pittorico abbiamo reso più bella questa tela, Ognuno ha fatto la sua parte e dipinto la sua porzione per renderla più bella e questa ha rappresentato metafora delle comunità che abbiamo attraversato” ha dichiarato, visibilmente emozionato, l’artista palermitano Igor Scalisi Palminteri.
“Grazie allo strumento della pittura collettiva noi ci siamo confrontati, ci siamo ”superati”, – continua l’artista – , non avevo mai dipinto con una persona cieca e con altre abilità diverse dalle mie e mi sono reso conto che la forza dello “stare insieme” abbiamo fatto cose che altrimenti da solo non avrei mai potuto fare. E questo è il senso profondo di questa azione pittorica che diventa metafora di un azione comune”.
“Dopo questa esperienza io e i miei collaboratori, Nino e Danilo, affronteremo diversamente il nostro lavoro. Grazie per averci cambiato”, conclude Igor Scalisi.
Sulla pagina ufficiale Facebook del progetto “Madonie Cultura Accessibile” è stato dedicato un post di ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato al progetto. “Ringraziamo tutti i comuni per la presenza all’evento finale, per la partecipazione, l’entusiasmo, la collaborazione e il riconoscimento di questo importante lavoro collettivo che ha superato ogni limite reale o immaginario e ha unito tutti in un unico viaggio emotivo e significativo”.
“Ringraziamo soprattutto tutti quelli che hanno lasciato il loro segno all’interno della tela, ogni traccia di colore, ogni disegno è un racconto di se, della propria casa, del proprio mondo che si riflette nella comunità”.
“Un ringraziamento ovviamente a Igor Scalisi Palminteri, Nino Carlotta e Danilo Alongi per aver permesso che questo lavoro si realizzasse. “Sono Madonie” è un progetto di pittura collettiva che ha coinvolto più di cento persone, undici luoghi e tanti, tantissimi sorrisi. Al futuro delle comunità accessibili. Grazie a tutti”,
Il valore della comunità, racchiuso in quest’opera unica, si è manifestato lasciando un’impronta particolare nella storia e nella cultura delle Madonie. Un esempio tangibile di come la pittura collettiva possa trasformare un’esperienza artistica in “patrimonio di comunità”, lasciando un segno duraturo nel tessuto sociale di queste affascinanti terre siciliane.