Stefano Parisi irrompe sullo scenario politico siciliano e prova a inserirsi nella contesa di novembre per le Regionali. L’ex delfino di Silvio Berlusconi sta cercando in queste ore di mettere insieme i pezzi del puzzle per comporre nell’isola la lista “Energie per l’Italia” e, dopo aver dichiarato il suo sostegno alla candidatura di Nello Musumeci, adesso è la volta delle prime adesioni all’orizzonte. A Messina Parisi punta, tra gli altri, sul chirurgo Francesco Stagno d’Alcontres, ex deputato di Forza Italia e attualmente docente presso il Dipartimento di Patologia Umana dell’adulto e dell’età evolutiva “Gaetano Barresi” dell’Università di Messina. D’Alcontres, dopo quattro elezioni alla Camera con l’allora compagine forzista, adesso cerca una nuova sfida nell’ambito dei moderati di centrodestra.
Su di lui c’era stato sino ai giorni scorsi il “corteggiamento” dell’amico Nino Beninati, che ha appena aderito al movimento Noi con Salvini. Ma Stagno D’Alcontres alla fine non ha voluto sposare la causa di Salvini, non ha mai nascosto di non essere convinto del progetto e adesso è pronto a rientrare in politica nel gruppo politico di Parisi. E nella lista di Parisi potrebbe confluire anche il leader di “Sicilia Vera”, Cateno De Luca, l’ex deputato regionale ed ex sindaco di Santa Teresa di Riva, che veniva dato ad un passo dall’adesione a Forza Italia ma che, a quanto pare, sarebbe ora vicino ad un accordo con “Energie per l’Italia”. Un indizio in tal senso arriva anche dall’annuncio a sorpresa dato da De Luca nel recente fine settimana, quando ha comunicato che alle Regionali sarà candidato anche il suo braccio destro, Danilo Lo Giudice, neosindaco di Santa Teresa di Riva che nel comune ionico ha preso proprio il posto di De Luca con la sua “benedizione” politica. La strategia sembra quella di candidarsi e candidare anche Lo Giudice per aumentare il quoziente voti complessivo della lista.
Dopo essere entrato rapidamente nel cuore di Silvio Berlusconi e, però, altrettanto velocemente, esserne uscito, Parisi vede nella Sicilia la terra promessa per dare linfa alla sua campagna d’autunno, che lo dovrebbe portare, nei mesi successivi, ad avere una configurazione politica nazionale. E in questo percorso la Sicilia potrebbe rappresentare l’appuntamento chiave per rispondere agli scetticismi di chi non crede che l’ex delfino del Cavaliere possa conquistare un numero significativo consensi e voti. Al momento la certezza è quella di voler sostenere Musumeci “perchè ha una storia politica e anche personale e familiare, che lo avvicina molto alla gente. Ha fatto per due mandati l’amministratore della Provincia di Catania, ha dimostrato di essere all’altezza della situazione e potrà esserlo anche da Governatore”. Il Comandante in capo è stato scelto, adesso è aperta la caccia ai nuovi pretoriani per alimentarne il percorso.