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Se il Covid in più di un anno è riuscito ad insegnare qualcosa, è la necessità di essere più umani, di raccontare esperienze per sentire il prossimo più vicino.
È questo che ha fatto Liliana Bilo, che è riuscita a sconfiggere il virus e adesso si racconta a SanitàinSicilia. Non si è soltanto dei numeri, ma individui con emozioni e sentimenti, che provano amore, paura e sconforto.
“Mi è mancato il respiro più volte e quindi sono stata ricoverata. Era il 26 ottobre. In quel momento è iniziata la mia avventura col Covid“, comincia a ricordare Liliana. “Eravamo in quattro in famiglia ad avere il Covid, ma- continua – a parte mia sorella, l’hanno tutti avuto in una forma lieve, io dopo un po’ ho iniziato a non poter respirare più“.
Liliana ha dovuto prima assistere al contagio delle persone a lei più care e poi vivere sulla sua pelle la tragica esperienza del virus, costringendola a lasciare, temporaneamente, la sua casa e i suoi affetti. Con poche parole ci trasmette il senso di quanto accaduto e il valore del prendersi cura di chi è fragile di fronte a questa malattia.
“Quando mi è mancato l’olfatto mi sono stupita tanto: toccavo le foglie della menta e non sentivo nulla. La perdita del gusto è stata terribile, le cose mi sembravano molto salate, anche se di sale non ce n’era“, confessa. “Quando sono stata ricoverata è stato brutto, ho visto tante persone in difficoltà che stavano male ed erano state intubate e che erano in condizioni molto peggiori“.
Il Covid, nell’ultimo anno e mezzo, ha saggiato la tenuta e la maturità delle persone e della fede, in alcuni casi scoperchiandone l’insospettata fragilità, in altri riaccendendola, in altri ancora è stata la fonte del proprio coraggio. È infatti è stata proprio la fede in Dio e la devozione alla Madonna che per Liliana sono stati fonte di forza: “Ho avuto gran calma nell’affrontare questi momenti, forse arriva dalla mia fede e devozione alla Madonna, perché ‘non è cosa mia’“. “Riflettevo: ce la farò, non ce la farò… Il mio pensiero era rivolto a mia sorella che ha avuto il virus in una forma molto grave ed è stata ricoverata due mesi. Abbiamo rischiato di perderla“, si confida con commozione.
“Voglio ringraziare – aggiunge – tutti i medici e tutti gli infermieri e gli operatori sanitari che mi hanno aiutata a sconfiggere questa brutta malattia. Sono persone che hanno dato veramente il cuore e che lavorano incessantemente in situazioni critiche. Nel nostro reparto eravamo 35 persone con solo due infermieri e due os che cambiavano e davano da mangiare ai pazienti“.
“Il consiglio che mi sento di dare è quello di restare sereni e di vaccinarsi, perché senza questo non ne potremo uscire. Bisogna anche seguire tutte le norme di prevenzione del governo e lasciarsi guidare dai medici, seguendo tutto quello che ci dicono. Non bisogna essere superficiali“, conclude Liliana.