Udienza preliminare questa mattina dinanzi al gup del tribunale di Caltanissetta per i quattro poliziotti Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e Maurizio Zerilli, accusati di depistaggio per aver dichiarato il falso deponendo come testi nel corso del processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio.
Questa mattina sono state depositate le richieste di costituzione di parte civile e diversi avvocati hanno chiesto la citazione, come responsabili civili, della presidenza del consiglio dei ministri e del ministero dell’Interno. Presenti in aula gli imputati Giuseppe Di Gangi e Vincenzo Maniscaldi. Il legale di quest’ultimo, l’avvocato Giuseppe Panepinto, ha chiesto un termine per esaminare le richieste di costituzione di parte civile.
Imputati nel processo sono Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e Maurizio Zerilli, tutti ex appartenenti al gruppo di indagine “Falcone-Borsellino”, accusati di aver dichiarato il falso deponendo come testi nel corso del processo di primo grado sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio. L’avvocato dello Stato Giuseppe La Spina si è costituito parte civile per la presidenza del consiglio dei ministri e per il ministero della Giustizia, quale danneggiato dal reato, e per il ministero dell’Interno come parte offesa.
Il legale di Maniscaldi, l’avvocato Giuseppe Panepinto, ha chiesto un termine per esaminare le richieste di costituzione di parte civile. Il gup David Salvucci si è riservato di decidere fissando la prossima udienza per il 19 settembre.
“Noi siamo sempre presenti in ogni sede dove si possa ristabilire la verità – dichiarano gli avvocati Fabio Trizzino e Vincenzo Greco, legali dei figli di Paolo Borsellino – sempre fedeli all’eredità morale del giudice Paolo Borsellino. Abbiamo massima fiducia nei confronti delle istituzioni e della magistratura in particolare. Questo processo è un’appendice del processo principale che si è concluso che fa parte di una cornice all’interno della quale sembra esserci il coinvolgimento di vari livelli istituzionali“.
I figli del giudice Paolo Borsellino nel corso dell’udienza preliminare, oltre a chiedere la costituzione di parte civile, hanno sollecitato la citazione come responsabile civile della Presidenza del Consiglio dei ministri e del ministro dell’Interno. Una richiesta analoga è stata avanzata, attraverso il suo legale, dal fratello del magistrato, Salvatore.
“Rispetto al risalto dato alla citazione della Presidenza del Consiglio e del Viminale nel processo cominciato oggi a Caltanissetta voglio precisare che si tratta di un semplice atto dovuto privo di qualunque implicazione politica. Anzi colgo l’occasione per ringraziare questo Governo che, per primo, in sede di commissione nazionale Antimafia ha dato parola ai figli del giudice Borsellino”. Lo ha detto l’avvocato Fabio Trizzino, legale della famiglia Borsellino, che oggi ha citato come responsabile civile il Viminale e la Presidenza del Consiglio dei Ministri all’udienza preliminare sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio.