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Lettera aperta

Stragi stradali, l’AIFVS: “Italia lontana da obiettivo europeo di zero vittime nel 2050”

mercoledì 9 Agosto 2023

Nella drammatica graduatoria europea della sicurezza stradale l’Italia è passata dal 13esimo al 19esimo posto ed anche i dati Istat sulle stragi stradali registrano un aumento dal 2022 al 2023.

E’ quanto segnala in una lettera aperta indirizzata al presidente Mattarella, alla premier Meloni ed ai ministri alle Infrastrutture, Interno, Istruzione, Salute, Giustizia e Disabilità, l’AIFVS (Associazione italiana familiari e vittime della strada).

Riconosciamo che questo Governo, a differenza del silenzio della precedente gestione politica, ha dato voce al grave problema della strage stradale- scrive la presidente Giuseppina Cassaniti– Infatti, la presidente del Consiglio,  in occasione della Giornata del Ricordo delle Vittime della strada, ha così dichiarato: fermare la strage strada è un obbligo morale nei confronti dei cittadini. Avevamo sperato che fosse questo l’obiettivo strategico con il quale misurare le scelte politiche per promuovere “una revisione integrale del codice della strada annunciata dal ministro Salvini nell’aprile di quest’anno”.

Per l’associazione però non sono stati fatti passi avanti in questa direzione soprattutto in assenza di un monitoraggio sui territori vigilando su coordinamento tra cento e periferia,  stabilendo anche sistemi di premialità o sanzioni pure per gli enti nel caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, come avviene per chi guidando trasgredisca le norme.

Per noi, che conosciamo il peso umano della strage e l’inadeguata attenzione al grave problema da parte delle istituzioni, promuovere “la revisione integrale del c.d.s” significa: dare reale priorità alla prevenzione- prosegue Cassaniti- avendo chiaro l’obiettivo da raggiungere – fermare la strage stradale attraverso graduale riduzione –  e realizzare interventi efficaci in tutti i settori, che sono interconnessi, sui quali poggia la prevenzione”.

L’AIFVS ha consegnato una serie di proposte in occasione del Tavolo della sicurezza stradale del 22 marzo scorso presso il Ministero delle Infrastrutture. Tra queste c’era anche  l’istituzione di una rubrica fissa televisiva che, nei tempi di maggiore ascolto anche via radio e sui social, dia conoscenza delle indicazioni del PNSS 2030 e tratti in modo sistematico i dati della strage e le cause, e inoltre, comunichi le iniziative messe in campo dal  Governo per contrastarle, puntando periodicamente l’attenzione sui risultati raggiunti di  riduzione o di stagnazione della strage, al fine di apportare modifiche negli interventi ed orientare i cittadini a modificare i loro comportamenti, perché la sicurezza stradale è una responsabilità condivisa.  

C’è poi un altro aspetto, che emerge chiaramente dal PNSS 2030, punto di riferimento per la sicurezza stradale nel nostro Paese. Il Piano  ricorda che l’Italia ha accolto gli obiettivi della Commissione europea del dimezzamento delle vittime e dei feriti gravi entro il decennio 2030 e “Vittime Zero” entro il 2050. Il PNSS  nell’indicare le linee strategiche di intervento, e gli obiettivi generali e specifici, aggiunge anche gli obiettivi intermedi per valutare nel 2024 e nel 2027 l’andamento dei risultati rispetto agli obiettivi. Ma su quest’ultimo aspetto non ci sono dati da parte del governo e anzi il quadro fa pensare che gli obiettivi siano ancora lontani. L’associazione conclude amaramente:  “Aspettiamo di conoscere le valutazioni intermedie di codesto Governo e gli interventi correttivi da  attuare, identificando le cause, nel caso di difformità rispetto ai risultati attesi”.

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