Epruno ha voluto rendere omaggio al Fontarò, un nuovo spazio di libera espressione artistica, con un testo, scritto appositamente per la circostanza, dal titolo “Leggendo Epruno 9 – In Musica”.
Cosa lega la scrittura di Epruno a questo nuovo Circolo Arci nato di recente a Palermo, al punto tale da dedicare un proprio lavoro personalizzato? “Ammetto che non conoscevo il grande lavoro che fanno sul territorio tali circoli, ma ho conosciuto Gaspare Perricone che nel caso che mi riguarda è coadiuvato da Michele Gallo (vecchia mia conoscenza) il quale mi raccontato la sua filosofia di gestione ipotizzata all’apertura di questa realtà. Ne ho subito sposato la mission, poiché seppur un progetto ambizioso, nasceva da una iniziativa individuale, in una città che ha difficoltà a sostenere tali occasioni”.
Epruno ci aveva abituato alla cadenza annuale di fine ottobre per la presentazione dei suoi reading e dopo lo scorso 27 ottobre e lo spettacolo organizzato al Teatro Bellini di Palermo, sembrava una fake news diffusasi sui social di un nuovo appuntamento (di prima visione) appena dopo meno di due mesi.
È stato un ritorno all’Epruno più scanzonato e meno di denuncia, come accade di frequente su questa testata giornalistica, quell’Epruno con il taglio radiofonico che ci ha abituato a ritmi serrati dialettici e che ha visto sul palco stabilmente le due presenze di “La voce di Epruno” (programma radiofonico giunto alla 7° stagione ora in onda il lunedì alle 21.00 su Radio Time), Mario Caminita e lo stesso Epruno. I due sono tornati a “rimbalzarsi la palla” nella tradizionale fase narrativa di collegamento dei 9 brani che questa volta trattavano l’aspetto biografico di grandi personaggi della musaica classica.
Il racconto a volte serio a volte ironico non è stata una novità nella ventennale produzione di Epruno poiché ha velato dietro un grande racconto romantico, il tema di sempre, l’uomo con i suoi pregi e difetti, l’uomo ancor prima che il mito. Seppur continuiamo a parlare di lettori dilettanti saliti all’occasione sul palco, ormai con il passare del tempo, chi segue il progetto fin dall’inizio ha potuto apprezzare gli enormi miglioramenti di questi professionisti che in modo eprunistico sono stati strappati al mondo reale e costretti a prove, prove generali e quant’altro (sempre nello spirito di grande divertimento, ma mai con ambizioni artistiche).
Lo spettacolo, ad ingresso libero per i soci del circuito dei Circoli Arci nazionali, ha rievocato volutamente le prime esperienze del format prima di approdare ai teatri. “È stato bello ritornare a respirare l’atmosfera del circolo, dell’improvvisazione, delle soluzioni alternative all’ultimo momento”, dice Epruno e anche quando si sono presentati i difficilmente inevitabili incidenti tecnici questi sono stati governati sul palco dalla maestria di Caminita e la faccia tosta di Epruno.
Sentire le bizzarrie di Beethoven o la storia del grande amore platonico di Brahms nei confronti di Clara Wieck, ha appassionato chi non conosceva le note biografiche di questi grandi compositori o addirittura non fosse così vicino alla musica classica, ma siamo certi che da questo momento in poi, le loro figure sarebbero apparse allo spettatore ancora più familiare.
In questa occasione, oltre a Mario Caminita, hanno letto nell’ordine cronologico Totò Cianciolo, Silvia Testa, Franco Donarelli, Tommaso Gioietta, Maurizio Salustri, Carmelo Castronovo, Tiziana Caccamo, Nadia Spallitta, Dino Pizzuto. Alla cura del multimediale è stato Luigi Juppa, alla consolle audio-video, Gaspare Perricone.
Lo spettacolo è stato interamente progettato e scritto da Renzo Botindari (Epruno), le basi musicali utilizzate sono state scelte dal repertorio dei compositori trattati.