“Il ministro Delrio dice che toglierà l’autorità portuale da Augusta a Catania ma non è così, perché il porto Core rimane sempre Augusta. Questo poiché c’è un alternanza e lo farà perché l’ho chiesto io“. A dirlo il presidente della Regione Rosario Crocetta durante una conferenza stampa sulle autorità portuali nella sede della città Metropolitana di Messina.
Sull’epopea legate al sistema dei porti siciliani “vedremo presto chi sono i pupari”. E aggiunge: “Mi chiedo come mai sullo scambio tra Augusta e Catania il ministro dica che il trasferimento è stato chiesto da me, ma adesso non blocca l’accorpamento di Messina a Gioia Tauro”. Crocetta, si è presentato in conferenza stampa con tutta la documentazione e le comunicazioni intercorse col ministro Graziano Delrio. C’è una lettera dello scorso febbraio con la quale contestava l’accorpamento di Messina con Gioia Tauro e un’altra dello scorso 30 gennaio con la quale non dava il consenso per la nomina di Andrea Annunziata come presidente dell’Autorità Portuale di Catania.
“Deroghe agli accorpamenti delle preesistenti Autorità portuali qualora non motivate da ragioni di reale pregiudizio delle attività in corso, rischierebbero di ritardare la costituzione e la piena funzionalità delle nuove autorità di sistema portuale e di vanificare così il raggiungimento degli obiettivi perseguiti dalla norma”. Così il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, scriveva al governatore Rosario Crocetta il 27 ottobre scorso come si legge nella lettera resa nota stamani dal ministero. “Per quanto sopra e tenuto conto dell’istruttoria tecnica effettuata dalla competente direzione generale – scrive il ministro a Crocetta – ti comunico, nello spirito di leale collaborazione che contraddistingue i nostri rapporti, che non sarà possibile accogliere la richiesta di proroga relativa all’autorità portuale di Catania, mentre, per quanto riguarda l’istituenda sede dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia orientale, sì concorda con la proposta di individuazione della stessa presso gli uffici della soppressa Autorità portuale di Catania, ancorché per un periodo transitorio non superiore a due anni“. E ancora, “relativamente all’Autorità portuale di Messina – proseguiva il ministro – sono in procinto di proporre al presidente del Consiglio dei ministri l’accoglimento della relativa richiesta di proroga fino alla chiusura dell’esercizio finanziario in corso (30 giugno 2017). Inoltre, per quanto riguarda il porto di Trapani, si rammenta che lo stesso non è più sede di Autorità portuale dall’anno 2009 e, pertanto, la richiesta avanzata con nota del 12 settembre 2016 non può trovare accoglimento”.
“Nel caso di Augusta e Catania – ha aggiunto Crocetta – la situazione è particolare. Si tratterebbe per me di tifare per una città siciliana piuttosto che per un’altra, ma su Messina faremo una battaglia infinita, useremo ogni strumento legale e politico per difendere la città. Purtroppo chi mi deve difendere in questa battaglia si è consegnato a Roma contro la Sicilia. Io ho chiesto di non farlo. La nostra posizione come Regione Siciliana è ferma. Su Messina non faremo sconti“, ha ribadito.
Crocetta chiede che il Governo congeli adesso le nomine e faccia partire una concertazione reale con il territorio. Secondo il Governatore questa battaglia, di carte e documenti, sarebbe solo un atto per delegittimarlo in vista delle prossime elezioni.