Poco prima della mezzanotte è arrivato l’ultimo documento e sul fil di lana l’Acr Messina è stata iscritta al campionato di serie C. Con un finale al cardiopalma che ha tenuto i tifosi con il fiato sospeso fino all’ultimo quarto d’ora prima della scadenza, il Messina mantiene la categoria e resta in Lega Pro.
Ma da oggi inizia un’altra partita perché Pietro Sciotto, che il 13 maggio con la sofferta salvezza raggiunta sul campo contro la Gelbison ai play out aveva messo in vendita la società ed annunciato che non l’avrebbe comunque iscritta qualora l’operazione non si fosse fatta (QUI) . Intenzioni ribadite fino a domenica quando le trattive in corso di fatto sembravano fallite. E’ stato un mese particolare, con la società messa nelle mani del sindaco Basile che ha fatto da intermediario per cercare di non perdere il titolo, ma dopo le prime settimane passate per lo più sotto silenzio, gli ultimi giorni hanno visto precipitare le cose fino al punto in cui, domenica, Sciotto ha chiuso ogni discussione ribadendo: non iscrivo la squadra. Due le trattative fino ad allora in corso. La prima, che sembrava la più avanzata, con Fabrizio Mannino, imprenditore con interessi tra l’Italia e Dubai, è rimasta congelata dopo che Sciotto l’ha rispedita al mittente. Uno stop a pochi giorni dalla scadenza dei termini per l’scrizione ma che potrebbe essere ricucito e Mannino sembra non voler mollare la presa. La seconda, che prevedeva un ingresso minoranza, con Manuele Ilari.
L’iscrizione della squadra rimette la palla al centro e lascia più margini per trattare. Il Messina è salvo due volte ma tutti guardano a cosa vorrà fare Sciotto adesso. Non è un mistero che in 6 anni non è scattata la scintilla tra il presidente che ha preso il Messina sulla soglia del baratro e una parte della tifoseria (QUI) Se non avesse iscritto la squadra Sciotto sarebbe passato alla storia come il responsabile della nuova caduta e l’imprenditore ha deciso di non farlo. Resta però il futuro e non c’è neanche molto tempo. Porterà avanti le trattative? Sceglierà una via di mezzo? O vorrà continuare a tenere le redini della squadra nonostante i pessimi rapporti con la tifoseria e le perdite economiche che finora ha avuto in sei anni? E qualora decidesse di restare al timone con quali strategie e progetti? Dall’altra parte ci sono i possibili acquirenti che adesso hanno più tempo per verificare la situazione economico finanziaria della società ma se hanno intenzioni serie devono agire presto.