Legittimamente l’Aifa non ha concesso al Movimento per l’Indipendenza e l’Autonomia della Sicilia l’accesso ai dati relativi alle segnalazioni di sospette reazioni avverse ai vaccini anti Covid-19 effettuate sul territorio della Regione Siciliana. L’ha deciso il Tar del Lazio con sentenza.
I giudici, premettendo che la legge di riferimento prevede espressamente la possibilità di accesso ai soli soggetti che “abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso” e con una richiesta “motivata“, hanno ritenuto che nel caso specifico il Movimento siciliano “ha fondato la propria richiesta su ampie e generiche finalità statutarie“, non ravvisando “alcuna specifica posizione di interesse differenziata e qualificata“.
Tuttavia, la richiesta è stata respinta dall’Aifa per molteplici ragioni: per la sua natura massiva, per l’onerosità in quanto si richiedeva un’attività di estrapolazione di dati, e infine per la natura riservata dei dati richiesti. Decisiva per respingere il ricorso è stato ritenuta “la considerazione che l’oggetto dell’istanza in questione non attiene ad un documento già formato ed in possesso dell’Amministrazione, né tantomeno a dati facilmente estrapolabili da una banca dati, ma come riportato dalla difesa dell’Amministrazione ‘l’Agenzia avrebbe dovuto svolgere una operazione di estrapolazione di dati personali e di elaborazione di un elenco di dati in forma anonima“.