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Tari con cifre altissime: l’incredibile Odissea di una centenaria di Palermo

lunedì 6 Luglio 2020

Una vera e propria Via Crucis per un’anziana donna di 100 anni, che da tempo lotta contro l’immobilismo degli uffici Tari, un film che si ripete ogni anno e che ha sempre lo stesso finale: pagare per tutti.

La donna alloggia presso una casa di riposo palermitana ma la sua residenza è altrove, la sua abitazione risulta disabitata, ma gli uffici Tari puntualmente le presentano il conto per tutti i residenti della casa di riposo. A questo problema si aggiunge l’impossibilità di comunicare con gli operatori dell’ufficio in questione, e quando raramente questo si verifica (con non poche difficoltà), il problema si trasforma in un rebus senza soluzione. Teresa Barbafiera ha deciso di raccontare le sue vicissitudini stanca e impaziente di risolvere una volta per tutte questo inconveniente: “Il Covid non mi ammazza, unico vero malanno con cui combatto è la Tari!”.

La vicenda raccontata dalla diretta interessata:

«Mi chiamo Tosca Barbafiera  classe 1920 sono Toscana ma vivo in Sicilia dal 1945 rimasta per amore e con amore a Palermo, vivo di pensione sociale e accompagnamento con cui pago la casa di riposo.  Abito e risiedo da 20 anni presso la Casa di Riposo Padre Pio in corso Calatafimi con altre nonnine ma ho la sventura di avere un monovano di 38 mq di proprietà  nello stesso quartiere di Villa Tasca. Nella casa in cui vivevo, ci sono i miei ricordi che non voglio buttare finché sarò viva, ogni tanto mia figlia mi porta lì per salutare le vicine. La tengo chiusa ma disponibile per me che ci vado a Natale quando dalla Germania viene la mia nipotina e stiamo insieme 3 giorni. Poi torno presso la casa di riposo dove vivo. E’ mio dovere di cittadina pagare la Tari e l’ho sempre fatto, anche se la casa è chiusa, ma ogni anno puntualmente arriva il calcolo Tari sbagliato con cifre altissime che sono costretta a contestare.

Nel mio monovano inabitato infatti, l’anno scorso per gli uffici Tari vi abitavano 13 persone, quest’anno vi abitano 9 persone. In realtà le 13 persone erano le persone che l’anno scorso come me erano ospiti della casa di riposo dove risiedo, ma che non è di mia proprietà. Quest’anno ci sono solo 9 persone perché sono morte 4 nonnine nella casa di riposo.

Impossibile risolvere il problema, impossibile comunicare con gli uffici, impossibile fissare appuntamento in tempi brevi.

Anno 2019: impossibile riuscire a prendere un appuntamento, uffici Tari chiusi ovunque, da via Ausonia a piazza Giulio Cesare. L’ unico ufficio prenotabile quelllo in via Monte san Calogero (ma solo via web).

Il problemaè il seguente: il  sito web non ti fa prenotare per mesi, poi alzandomi alle 5 di mattina per provare e riprovare, così come suggerito dal commesso, finalmente riusciamo a fissare un appuntamento per maggio!

Maggio 2019: ricevono mia figlia e le si dice testualmente: “Purtroppo succederà ogni anno! si rassegni! Prenoti sin da ora per l’anno prossimo per contestare!”

La giustificazione dataci è che il computer o terminale che sia, confonde la residenza con la proprietà, inserisce così in automatico gli ospiti della casa di riposo Padre Pio, dove vivo, ma sono residente nella casa di mia proprietà, che è altrove, ed è vuota!

Anno 2020: mia figlia ha quindi prenotato per la contestazione di questo anno, un appuntamento nell’ufficio di via Monte San Calogero, consapevoli che sarebbe arrivato nuovamente il calcolo sbagliato. Infatti a casa mia stavolta risultano nove persone. L’appuntamento concordato a gennaio per il 26 giugno, per il quale ho delegato mia figlia viene improvvisamente annullato, causa uffici Tari chiusi.  “Rifissi un appuntamento via web, fra 6 mesi chissà” mi dicono, e nel frattempo io cosa faccio? Pago cifre che non mi verranno mai rimborsate? Quest’anno faccio 100 anni e sono per fortuna viva e vegeta, il Covid non mi ammazza  unico vero malanno con cui combatto è purtroppo la Tari!»

 

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