Il nuovo appuntamento con la stagione lirica del Teatro Massimo è con Don Pasquale, l’opera buffa in tre atti di Gaetano Donizetti nell’allestimento non convenzionale del regista Damiano Michieletto. Venerdì 17 febbraio alle 20:00 l’opera debutterà in prima italiana, forte di una coproduzione internazionale siglata dal Teatro Massimo con la Royal Opera House Covent Garden di Londra e l’Opéra di Parigi.
A dirigere l’ Orchestra e il Coro del Teatro è chiamato Michele Spotti, di ritorno a Palermo dopo la recente nomina come direttore musicale del Teatro dell’Opera di Marsiglia. Maestro del Coro è Salvatore Punturo. Il cast di grande livello vede protagonisti il basso Michele Pertusi nel ruolo del vecchio e gabbato Don Pasquale, che si alterna nelle recite successive con Carlo Lepore (18, 22); il tenore René Barbera in quello del giovane innamorato Ernesto e in replica Ioan Hotea (18, 22); il soprano Giuliana Gianfaldoni è la scaltra Norina che si alterna nel ruolo con Marina Monzò (18, 22); il baritono Markus Werba è il Dottor Malatesta, l’intrigante factotum, e in replica Christian Senn (18, 22). Completa il cast Enrico Cossutta, nei panni del finto Notaio. La regia di Michieletto è ripresa da Daniel Dooner, le scenografie sono firmate da Paolo Fantin, i costumi da Agostino Cavalca, le luci sono di Alessandro Carletti mentre i video sono curati da Roland Horvath / Rocafilm.
Repliche fino al 23 febbraio.
Composta da Donizetti nel 1843, nel pieno della sua maturità artistica, su libretto di Giovanni Ruffini, l’opera narra la storia del ricco Don Pasquale, uomo alle soglie della vecchiaia, immerso in un mondo confortevole ma antiquato, che decide di prender moglie per diseredare il nipote Ernesto che rifiuta un matrimonio di convenienza. La sua comfort zone viene stravolta dal Dottor Malatesta, che gli combina un finto matrimonio con Norina, una donna molto più giovane di lui, in realtà fidanzata di Ernesto, che dopo aver illuso l’anziano con modi affettuosi e remissivi lo umilia rifiutando le sue attenzioni. La scena cruciale dell’opera la vede schiaffeggiare il povero Don Pasquale, resosi ridicolo con le sue smanie amorose, facendo virare l’opera buffa dalla farsa al dramma. Di lì a poco però l’inganno viene svelato e Don Pasquale è ben felice di liberarsi di una moglie che lo ha imbrogliato e che adesso con il suo consenso sposerà Ernesto.
La brillante regia “tecnologica” di Michieletto usa telecamere e green screen ed è supportata dalle scenografie di Paolo Fantin e dai costumi di Agostino Cavalca che assecondano le direttive di Donizetti che immaginava per l’opera un’ambientazione moderna. La vicenda si svolge in un susseguirsi di coup de theatre e situazioni buffe e malinconiche che conducono l’opera al suo epilogo.
“È uno spettacolo intimo, psicologico, racchiuso in un piccolo spazio che rappresenta il privato di Don Pasquale – dice Damiano Michieletto – Il protagonista dell’opera è uomo vecchio, ma in qualche modo ancora bambino: incapace di gestire i suoi sentimenti e legato ad abitudini che lo portano ad isolarsi ancora di più. Malatestarappresenta il virus che si inserisce nella sua esistenza e, come un finto amico, si allea con Norina alle spalle di Ernesto. Lo zio e il nipote finiranno l’avventura allo stesso modo: entrambi gabbati e destinati ad una convivenza che all’inizio della vicenda sembrava del tutto impossibile“.
A dirigere Orchestra e Coro del Teatro Massimo è chiamato Michele Spotti, classe 1993, direttore in grande ascesa che ritorna a Palermo dopo la recente e prestigiosa nomina come Direttore musicale dell’Opera e dell’Orchestra Filarmonica di Marsiglia. Al suo attivo ha anche un’intensa attività sinfonica in Italia, dove è salito sul podio, fra le altre, dell’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala; dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI; della Filarmonica Arturo Toscanini; dell’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo. Il cast di grande rilievo vede alla prima rappresentazione di venerdì 17 febbraio nel ruolo di Don Pasquale, il basso Michele Pertusi, tra i grandi cantanti della scena lirica mondiale, premiato con la Medaglia d’Oro come Benemerito della Cultura dal Presidente della Repubblica italiana e insignito del Franco Abbiati dalla critica musicale italiana nel ’95, e del Grammy Award nel ’96. Ad interpretare il Dottor Malatesta, deus ex machina della vicenda, è il baritono austriaco Markus Werba, che ha iniziato la sua intensa carriera con Giorgio Strehler, conteso dai principali teatri italiani e internazionali. Norina è il giovane soprano Giuliana Gianfaldoni, vincitrice di prestigiosi premi in concorsi internazionali, come il 65° Concorso indetto da AsLiCo nel 2014 e il Primo Premio assoluto al Concorso Lirico Internazionale Ottavio Ziino di Roma (2015). Mentre Ernesto è interpretato da Renè Barbera, primo tenore a ricevere tutti e tre i premi principali dell’Operalia Competition nel 2011 e vincitore delle audizioni del Metropolitan Opera National Council nel 2008.
Venerdì 17 febbraio, dalle 20:00, l’opera sarà trasmessa in diretta streaming sulla WebTV del Teatro Massimo, diretta da Gery Palazzotto con la regia di Antonio Di Giovanni e l’editing di Davide Vallone.