Dopo 18 anni torna in scena al Teatro Massimo di Palermo il capolavoro di Wolfgang Amadeus Mozart “Le nozze di Figaro” frutto di una coproduzione tutta made in Sud, che vede coinvolti il Teatro Petruzzelli di Bari e il San Carlo di Napoli.
L’Opera, la prima che il genio austriaco scrisse in italiano con il librettista Lorenzo Da Ponte, su testo di Beahmarchais, debutterà venerdì 18 maggio con repliche fino al 26.
“Le nozze di Figaro” è un’opera buffa in quattro atti andata in scena la prima volta nel 1786, dopo aver superato ostacoli e intrighi orditi dalla corte asburgica; la stessa censura non impedì che si arrivasse in breve tempo al successo sui palcoscenici di Vienna e Praga.
A dirigere l’orchestra e il coro del Teatro Massimo sarà il direttore musicale Gabriele Ferro, alla regia Chiara Muti; Ezio Antonelli ha realizzato le scene, Alessandro Lai i costumi e Vincent Longuemare il progetto luci.
“Questo capolavoro ha un testo unico – ha detto Chiara Muti – e ho cercato di ricreare l’impatto che lo stesso ebbe sugli spettatori dell’epoca, per la sua modernità, fondata sulla considerazione che ogni uomo nasce libero. Fulcro in scena sarà una pedana centrale in continuo movimento, metafora, insieme alle scale, dei cambiamenti sociali che si andranno a realizzare“.
Tutta l’opera si configura come un dialogo tra desiderio e amore, presenti in scena fin dal principio e declinati in tutte le forme possibili. “Le nozze di Figaro” disegnano l’uomo per quello che è, con vizi e virtù: la miseria della natura umana e allo stesso tempo la grandezza che l’uomo ha nel far fronte al proprio destino e nel perdonarsi, nonostante tutto.
In scena ci saranno: Simone Alberghini (Conte d’Almaviva), Mariangela Sicilia (contessa d’Almaviva); la coppia Susanna-Figaro è interpretata da Maria Mdryak e Alessandro Luongo e nel ruolo en travesti di Cherubino vi è Paola Gardina. Completano il cast: Laura Cherici (Marcellina), Emanuele Cordaro (Don Bartolo), Bruno Lazzaretti (Don Basilio), Giorgio Trucco (Don Curzio), Daniela Cappiello (Barbarina) e Matteo Peirone (Antonio); Orchestra e Coro del Teatro Massimo, Maestro del Coro Piero Monti, Maestro al fortepiano Giacomo Gati.
Sulla scia degli insegnamenti del suo maestro Giorgio Strehler, a cui tiene fede, la regista ha voluto mantenere l’impronta originale dell’Opera che ha definito “una macchina teatrale perfetta“.
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- Foto di scena di Rosellina Garbo.