Dopo un mese di proroga del Cda, scaduto a fine agosto, l’assessore regionale allo Spettacolo Elvira Amata ha nominato commissario straordinario del Teatro Vittorio Emanuele l’attuale presidente, Orazio Miloro per assicurare continuità (QUI). Nel frattempo sia il Comune di Messina che la Città Metropolitana hanno prorogato al 30 settembre i termini per la presentazione dei curricula ai componenti del Cda, dal momento che alla data del 31 agosto (precedente avviso) erano pervenute poche domande (QUI).
Da un anno inoltre restano da nominare i direttori artistici per i quali a inizio estate è stata bandita la selezione.
Una situazione di stallo alla vigilia della nuova stagione teatrale sulla quale accende i riflettori la consigliera comunale Pd Antonella Russo.
“Sia il sovrintendente Gianfranco Scoglio recentemente riconfermato che il commissario Miloro sono della stessa cordata politica dell’assessore regionale Elvira Amata– evidenzia Antonella Russo– Certo, al netto del fatto che pare siano stati persi finanziamenti ministeriali per mancata tempestiva approvazione del bilancio consuntivo; al netto del fatto che la sala Laudamo, da sempre spazio del teatro di ricerca della città, è stata trasformata in una sala per la musica, e ciò ha ridotto ancor più gli spazi dedicati alla sperimentazione e rappresentazione degli attori della nostra città; la conferma di questi nomi (senza entrare nel merito delle loro qualità personali e professionali) non è una dimostrazione di scelte innovative, coraggiose o frutto di una rinnovata visione del teatro da parte del competente assessorato regionale”.
L’esponente Dem si chiede perché si sia arrivati ad una scelta residuale di nominare un commissario, che sostituisce il cda scaduto e perché sia il comune di Messina, che la Città metropolitana che infine la Regione non hanno scelto per tempo scelto il loro componente.
“Come mai sia il Comune che la Città Metropolitana hanno deciso di procedere con una proroga dei termini per il bando dei due componenti del Cda?- prosegue Antonella Russo-Ci saremmo aspettati una congrua e tempestiva valutazione, a proposito di curricula, non tanto rispetto alla nomina dei componenti del Cda, che ha carattere fiduciario e la cui mancanza ha provocato il commissariamento del teatro, ma soprattutto per la scelta dei direttori artistici che, di fatto, mancano da circa un anno”.
La consigliera comunale ricorda come dopo 6 anni nei quali i direttori sono stati nominati a titolo gratuito, e ciò non ha certamente contribuito ad attrarre in città grandi nomi del panorama nazionale, l’ultimo bando per la ricerca dei direttori artistici di qualche mese fa, finalmente ha previsto la loro nomina a titolo oneroso, con un compenso annuale di circa 20.000 euro lordi, iva compresa. Di fatto, circa la metà di quanto percepisce un dipendente amministrativo del teatro.
“La programmazione della stagione teatrale è stata effettuata ma perché lasciarla solo nelle mani di un sovrintendente, che non possiede certo specifiche competenze artistiche, a maggior ragione quando manca da tempo una direzione artistica con cui potersi confrontare?- prosegue Russo– A tal proposito, sarebbe interessante sapere se il sovrintendente si sia avvalso o meno di una agenzia per la vendita degli spettacoli, e se ciò si sia ripetuto negli ultimi anni. Di fatto, a Messina la linea artistica del più importante teatro cittadino non la dettano i direttori artistici, i quali entreranno in carica a stagione teatrale già iniziata, certamente già programmata senza il loro ausilio tecnico-artistico. Il tutto, a meno che il neo commissario non decida di ulteriormente prorogare la nomina dei direttori artistici fino a quando non sarà ripristinato il consiglio di amministrazione”.
L’ultima annotazione riguarda la valorizzazione delle compagnie locali che secondo la consigliera comunale non può essere delegata solo alla valutazione di progetti in ospitalità da parte di piccole compagnie che rischiano in proprio sull’incasso.