Sembra quasi una maledizione quella che lega il Telimar e i propri tifosi. Per il club dell’Addaura, l’emozione di poter disputare il primo derby stagionale contro l’Ortigia supportato dai proprio sostenitori, si è spenta proprio alla vigilia, con l’annuncio del match a porte chiuse a causa della mancata autorizzazione da parte dell’apposita Commissione di vigilanza, che ha vietato la presenza del pubblico tra gli spalti della piscina comunale di Terrasini.
L’ottava giornata del campionato di A1 ha lasciato così l’amaro in bocca non solo per il risultato, aperto e imprevedibile fino agli ultimi istanti della quarta frazione di gioco (CLICCA QUI), ma anche e soprattutto per l’assenze del pubblico. I faticosi spostamenti per gli allenamenti giornalieri, dal capoluogo siciliano a Terrasini, e il triste e doloroso addio alla piscina comunale di Palermo, che ha chiuso le sue porte per degli importanti interventi di restyling, necessari dopo i tanti anni di incuria e assenza di manutenzione, erano stati comunque resi più dolci per la squadra del presidente Giliberti dal pensiero di poter tornare a disputare le sfida casalinghe avvolti dal calore e dall’amore dei propri tifosi. Tutto è filato liscio fino al 28 novembre, ma cosa è successo dopo e per quanto ancora gli spalti resteranno vuoti?
A sciogliere i dubbi è stato il sindaco di Terrasini Giosuè Maniaci: “La piscina non è inagibile. La tribuna è chiusa perché serve l’autorizzazione pubblico spettacolo. Abbiamo già inviato la Scia antincendio ai vigile del fuoco. Quando ci daranno l’ok convocheremo la commissione pubblico spettacolo, poi la Questura dovrà rilasciare l’autorizzazione“.
Tempi di attesa? “Serviranno un paio di settimane. Sono problemi tecnici e non possiamo dare una data certa“.
Il dubbio sorge però spontaneo. Contro l’Ortigia, infatti, non si trattava della prima partita a Terrasini. Al contrario, il Telimar aveva già ospitato l’Onda Forte, nel primo turno di campionato, la De Akker Bologna e anche i pluricampioni della Pro Recco. Tutti e tre i match sono stati disputati senza alcun tipo di problema. Cosa è cambiato quindi? Si tratterebbe più di disattenzioni e incomprensioni.
“Non abbiamo mai avuto questo problema – ha spiegato il primo cittadino – avevamo squadre che disputavano campionati giovanili, ma con poco pubblico, sotto le duecento persone. Il problema adesso si pone perché sono squadre di livello, di serie, e superata questa soglia di pubblico occorre l’autorizzazione pubblico spettacolo. La Questura ha attenzionato e richiamato richiedendo l’agibilità, non dell’impianto, ma appunto della tribuna“.