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l'appello

Tempo di saldi, Confcommercio: “Comprate a Messina”

martedì 3 Gennaio 2023

“Comprate a Messina” è l’invito della Confcommercio in occasione dell’inizio dei saldi, che in questo 2023 vedono la Sicilia e la Basilicata le regioni “apripista” del periodo dello shopping scontato.

Saranno 15,4 milioni,  secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, le famiglie italiane che spenderanno in questo periodo di saldi. Circa 133 euro il volume di acquisto di ogni persona, per un giro di affari di 4,7 miliardi di euro, con una crescita che, secondo le previsioni, potrebbe essere del 10 per cento.

Carmelo Picciotto-Confcommercio Messina

I saldi – spiega Carmelo Picciotto presidente di Confcommercio Messina– rappresentano un’ottima opportunità di spesa oltre che una iniziativa molto importante per il commercio. L’invito è quello di acquistare a Messina in maniera da sostenere il tessuto produttivo locale, già profondamente danneggiato dalla crisi e messo al tappeto da due anni di pandemia e dalla crisi energetica. Ovviamente l’invito resta quello di comprare a Messina e di non lasciarsi sedurre dalle offerte, spesso poco trasparenti del web, in modo da sostenere il tessuto imprenditoriale della città e gli sforzi che i commercianti messinesi fanno ogni anno per rendere più bello e vivibile il centro storico e il centro commerciale naturale della città.”

La Confcommercio ha inoltre predisposto un vademecum utile per l’acquisto sicuro.

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base sui saldi:

Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato.  Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.

Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.

 

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