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Topi d’appartamento per comprare droga, sei arresti a San Cataldo

venerdì 24 Marzo 2017

Sono sei gli arrestati nell’operazione Kitt, condotta dai carabinieri nel nisseno e che ha portato gli investigatori a far luce su episodi di spaccio e furto a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta. Le misure cautelari, emesse dal gip di Caltanissetta, sono state notificate ai presunti responsabili di reati contro il patrimonio, di detenzione e cessione di droga. Si tratta di: Cristian Ivan Callari, 27 anni, di San Cataldo; Davide Intravaia, 34 anni, originario di Catania; Giuseppe Colasberna, 39 anni, di San Cataldo; Rosario Diliberto, 47 anni, di San Cataldo; Michele Callari, 35 anni, di San Cataldo e Fabio Colore, 43 anni, di Caltanissetta.

Gli uomini posti in arresto compivano dei furti nelle case di San Cataldo per poi rivendere la refurtiva e acquistare droga da spacciare sulla stessa piazza. Questo è il primo dettaglio che emerge dalla conferenza stampa sull’operazione.

Un settimo indagato, anche lui destinatario dell’ordinanza, è sfuggito alla cattura e sono in corso ricerche. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, alcuni degli arrestati avrebbero anche trattenuto per sé parte della refurtiva per ammobiliare le proprie abitazioni. In alcuni casi gli indagati avevano anche rubato armi da fuoco che i proprietari delle abitazioni svaligiate custodivano. Magistrati e carabinieri hanno ricostruito 23 episodi di furto tra l’estate del 2015 e la prima metà del 2016. Di rivendere e ricettare la refurtiva si sarebbe invece occupato il nisseno Fabio Colore, 42 anni, che aveva dei canali di smistamento della merce rubata e una volta incassato il denaro per avere ceduto la refurtiva, teneva una quota per sé e poi consegnava il resto agli altri indagati. Il canale di rifornimento della droga era invece la città di Catania, dove la banda acquistava gli stupefacenti da Davide Intravaia, 34 anni, arrestato anche lui nel blitz e ritenuto il fornitore di cocaina. A concentrarsi sullo spaccio a San Cataldo erano invece Cristian Ivan Callari e Giuseppe Colasberna, i quali, una volta rifornitisi di cocaina, la spacciavano in paese.

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