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I turisti tedeschi sono i suoi principali clienti. Li accompagna ovunque, li porta in giro alla scoperta delle mete siciliane più gettonate. Nel suo lavoro, tutto deve essere organizzato al minuto ma, per i suo viaggi, Angela Domingo, ha idee molto diverse. In questi giorni, insieme ad altri pellegrini, è stata impegnata nel “Cammino di San Bernardo da Corleone” che oggi, giunge alla sua ultima tappa, nella comunità in cui è nato il santo.
Angela è una tour leader, un’appassionata di botanica e soprattutto un’amante dei cammini e della natura. Racconta che dopo un anno e mezzo, anche per questo settore così colpito dalla pandemia, comincino a vedersi i primi segnali di ripresa. Tornano i turisti, i tour classici ma anche i percorsi enogastronomici e più strettamente naturalistici.
“Lavoro con il mercato tedesco. Molti di loro subiscono ancora oggi il fascino di Goethe ispiratore, con la sua opera “Viaggio in Italia”, del Grand Tour alla scoperta della bellezza classica. Così, diventa immancabile, la visita della Sicilia ricca di storia e cultura. Primavera e autunno sono da sempre le stagioni preferite dai tedeschi. Arrivano qui immaginando un’isola arida e restano sempre sorpresi di vedere che invece è una terra che offre paesaggi spettacolari e fertili. Nella mia esperienza, mi è capitato di osservare che accanto all’interesse per la nostra cultura, è molto forte nei turisti tedeschi, la passione e la curiosità per le nostre tradizioni popolari, per il nostro cibo, per il nostro modo di comunicare, per i nostri proverbi”, dice Angela.
Negli ultimi anni, molti gruppi hanno cominciato ad apprezzare e ad essere attratti anche da forme di turismo più lento. A incuriosirli, i legami tra natura, arte e gastronomia. Questi itinerari naturalistici, danno loro la possibilità di vedere ad esempio una pianta mediterranea come l’acanto le cui foglie vengono rappresentate nei capitelli corinzi. Trovano il finocchietto selvatico? Vogliono sapere che ricette possono imparare, come utilizzarlo, in che periodo cercarlo.
A proposito di erbe spontanee, anche queste sono state protagoniste del Cammino di San Bernardo. Da quelle più comuni, come il già citato finocchietto selvatico (ingrediente immancabile di uno dei piatti tipici della tradizione palermitana, come la pasta con le sarde), all’origano, agli alberi da frutta. Da questa esperienza iniziata a Sciacca lo scorso 4 giugno, è nato anche un particolarissimo “panino gourmet”. I camminatori lo hanno simpaticamente ribattezzato con il nome di “Panino del Pellegrino”. Gli ingredienti? Pane, il fiore della pianta dell’aglio, olio, erbe spontanee e magari qualche frutto trovato lungo il cammino!
“Ho percorso tutto il Cammino insieme a mio marito. In passato ho fatto il Cammino di Santiago e una Via Francigena insieme ad altre 11 donne. Sento il bisogno, una volta l’anno, di fare un’esperienza del genere. Per lavoro organizzo tour culturali e non sempre sono così lenti. Dobbiamo sempre guardare l’orologio, dobbiamo sempre rispettare un programma e talvolta, sono talmente ricchi che non c’è mai tempo di rilassarsi o di pensare. Ciascuno può affrontare questo tipo di percorso con lo spirito che più gli appartiene. La mia è una sfida con me stessa. Un cammino di fede con me stessa. Penso sempre di non farcela ma, quando mi metto in cammino, non ho più problemi. Mi lascio cullare dai meravigliosi paesaggi che ci circondano, dal silenzio, dai concerti che la natura offre, dagli incontri con persone nuove. Tutti parlano di viaggi, vanno oltreoceano ma per me, che pure sono una tour leader abituata anche a tour mordi e fuggi, il viaggio deve essere emozionale ed esperienziale, deve arricchire l’animo di una persona. Un tour dei cinque sensi, alla scoperta di sé stessi e degli altri”, conclude.