Due mesi in più sulla tabella di marcia prevista. Slitta l’avvio dei lavori della linea C del tram di Palermo. Come è noto, entro il 30 giugno era atteso il completamento della progettazione esecutiva della prima delle cinque linee che fanno parte del pacchetto della fase due. Tuttavia, i tecnici stanno impiegando più tempo rispetto a quello previsto dall’Amministrazione Comunale in inverno. Fatto che, ovviamente, sposta in avanti la data di inizio del cantiere di una delle opere più importanti per la mobilità sostenibile del capoluogo siciliano e della Regione.
Carta: “Inizio lavori della linea C a novembre”
A dare il nuovo cronoprogramma è l’assessore alla Mobilità Sostenibile Maurizio Carta. Intervenuto ai microfoni de IlSicilia.it, l’esponente della Giunta di Roberto Lagalla traccia la linea sul futuro del sistema tram di Palermo. “La redazione della progettazione esecutiva è attualmente in corso e dovrebbe concludersi entro la fine di agosto 2024. L’inizio effettivo dei lavori sulla tratta C e a piazzale Einstein dovrebbe avvenire entro novembre 2024, con la fine lavori prevista per novembre 2027. Ciò considerato che l’approvazione della progettazione esecutiva rispetti i tempi previsti“. Per avere quindi il primo collegamento disponibile serviranno circa tre anni. In poche parole, la chiusura del primo cantiere della fase due del sistema tram arriverà dopo la conclusione della consiliatura di Roberto Lagalla. Ciò salvo che quest’ultimo non decida di ricandidarsi nella prossima tornata elettorale.
L’importanza dell’opera per la mobilità cittadina e regionale
Un’opera, il sistema tram, che rientra a pieno titolo tra i passaggi chiave del PUMS Metropolitano (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile). Una sorta di vademecum per gli spostamenti verso e all’interno della provincia di Palermo. Il libro mastro poggia su tre passaggi chiave: l’anello ferroviario, detto anche metrotreno; il passante ferroviario, ovvero i collegamenti ferroviari sull’asse fra l’aeroporto Falcone-Borsellino e il porto di Termini Imerese; ed infine proprio il sistema tram. Infrastruttura che ha subito una “rivoluzione” grazie all’addendum al PUMS votato dalla Giunta Comunale nella primavera che si è andata a concludere.
Il primo pacchetto di linee del nuovo sistema tram di Palermo
Una serie di modifiche che ha cambiato volto al futuro del tram. Le linee da progettare e realizzare sono state divise in due tranche. Nella prima, la quale sarà inaugurata proprio dalla linea C, rientrano proprio l’asse di collegamento fra via Pitrè e la Stazione Centrale; la linea B (Stazione Notarbartolo – Stazione Giachery); la prima parte della linea A (piazza Alberico Gentili – Stadio); la linea E 1 (Stadio-Stazione Francia) e la linea F (Stazione Giachery-Stazione Centrale tramite un passaggio sull’area costiera). Un gruppo di cinque linee che avrà l’obiettivo di chiudere l’anello tramviario, collegando così le quattro linee attualmente esistenti e che secondo le previsioni dovrebbe essere realizzato entro il 2028.
Il destino della linea A: il discusso passaggio su via Roma e via Libertà
Nella seconda sezione rientrano invece la seconda parte della linea E (Stazione Francia – Mondello); la linea D (Stazione Orleans-Bonagia), anche se su quest’ultima, come si legge nell’addendum al PUMS, vanno risolti “vincoli ambientali importanti con la necessità di sottoporre il progetto a Valutazione d’Impatto Ambientale”; e la linea G (Stadio-Sferracavallo). A chiudere il gruppo c’è la seconda parte della linea A. La più discussa. La più contestata dai detrattori dell’opera, ovvero il tratto che va dalla Stazione Centrale a piazza Alberico Gentili. L’opera prevede infatti un passaggio obbligato su via Roma e via Libertà. Una soluzione che non ha mai convinto e sulla quale lo stesso sindaco Roberto Lagalla ha espresso più di una perplessità in passato. Al momento, la tratta è stata relegata all’ultimo posto per priorità. Ma ad oggi non è da escludere che la stessa venga comunque realizzata. Una questione che potrà essere chiarita soltanto dall’Amministrazione Comunale.
Il piano parcheggi da affiancare ai lavori per il tram a Palermo
Ma il sistema tram non riguarda soltanto le linee ferrata, ma bensì un corposo piano parcheggi. Risorse di cui si ha necessità a Palermo, in una città che non spicca da questo punto di vista. A chiarire qual’è il piano dell’Amministrazione Comunale sono lo stesso Maurizio Carta e il Capo Area dei Lavori Pubblici, ex Rup proprio del tram, Marco Ciralli.
In una relazione scritta il 25 giugno, gli esponenti del Comune sottolineano che, nell’addendum al PUMS, sono previsti “tre circuiti di parcheggi di interscambio che svolgono funzioni simili ma differenziate perl’area cittadina che servono. Sei aree di parcheggio di interscambio esterno lungo la Circonvallazione, per 5.860 posti totali, che consentiranno alle automobili provenienti dall’esterno della città di non entrare nell’area centraleper non inquinarla o congestionarla; sette aree di parcheggio intermodale attorno alla città consolidata, per 1.918 posti totali, che consentono di non congestionare il centro cittadino, permettendo ai cittadini di trovare in prossimità una fermata del trasporto pubblico locale, con particolare riferimento all’anello ferroviario; Sette aree di parcheggio a servizio della ZTL attorno alla città storica, per 2.655 posti totali, checonsentiranno di poter godere con maggiore facilità della bellezza del centro storico e delle sue areepedonali“.