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l'operazione Alcatraz

Trapani, droni per trasportare droga e telefonini in carcere: 24 misure cautelari CLICCA PER IL VIDEO

giovedì 13 Aprile 2023

Diciassette in carcere, 5 ai domiciliari e 2 con obbligo di dimora. Sono indagati, a vario titolo, per corruzione, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, abuso d’ufficio, truffa aggravata, falsità materiale commessa da P.U. in atti pubblici, falsità ideologica, omessa denuncia di reato, evasione e accesso indebito di dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, nonché ulteriori violazioni del codice dell’Ordinamento Penitenziario.

Tra le persone coinvolte nell’inchiesta della procura di Trapani che ha accertato che nel carcere della città attraverso dei droni sarebbero stati fatti entrare droga e cellulari ci sono anche tre agenti della polizia penitenziaria. Due sarebbero in pensione e uno nel corso delle indagini sarebbe deceduto. I fatti risalgono al 2019. Agli atti dell’inchiesta, che riguarda anche decine di detenuti, alcuni dei quali nel frattempo ornati liberi, ci sono filmati che riprendono l’ingresso dello stupefacente e dei telefonini nell’istituto di pena trapanese.

L’operazione è iniziata alle prime ore di questa mattina, in Trapani (TP), Palermo (PA), Benevento (BN), Bari (BA), Porto Empedocle (AG), Mazara del Vallo (TP) e Avola (SR), i Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani e il personale del Nucleo Investigativo Regionale Sicilia della Polizia Penitenziaria, stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal GIP del Tribunale di Trapani, su richiesta locale Procura della Repubblica.

Il carcere di Trapani “Pietro Cerulli” era un luogo ‘benedetto’ dai detenuti. I reclusi lo indicano come luogo dove si tengono atteggiamenti tolleranti di alcuni agenti della polizia penitenziaria che davano la propria compiacente collaborazione“. Lo ha affermato il procuratore capo di Trapani Gabriele Paci nel corso della conferenza stampa in cui sono stati illustrati i dettagli dell’operazione Alcatraz che ha portato all’esecuzione di 24 misure cautelari. E’ stato accertato che alcuni tratti del muro di cinta della casa circondariale non erano videosorvegliati e questo consentiva di introdurre anche palloni contenenti microtelefoni e droga. Tra gli indagati due detenuti condannati con sentenza definitiva per omicidio, uno appartenente alla Sacra Corona unita e uno alla camorra. I due erano in contatto con un agente penitenziario oggi detenuto e reggevano il “traffico” di droga e telefonini con il carcere. I fatti si riferiscono a un periodo compreso fra il 2018 e il 2022. Due persone detenute in un’altra casa circondariale, in una intercettazione, fanno riferimento al “Cerulli” e commentano che a Trapani è molto facile portare droga e cellulari. “Un’indagine molto complessa , approfondita di una situazione grave e di un malcostume diffuso e conosciuto” ha detto il procuratore Paci.

Il giudice Caterina Brignone ha disposto il carcere per Natale Carbè, 45 anni di Avola (Ag), Antonio Lo Pinto 25 anni di Mazara del Vallo, Carmelo Salanitro, 35 anni di Catania, Margaret Asaro, 51 anni di Vaprio d’Adda (Mi), Vito Ingrassetto, 48 anni di Mazara del Vallo, Salvatore Addolorato, 27 anni di Mazara del Vallo, Alessio Scirè, 31 anni Mazara del Vallo, Antonello Sanfilippo, 36 anni Mazara del Vallo. Giuseppe Cirrone, 54 anni di Erice, James Burgio, 30 anni di Agrigento, Felice Beninati, 26 anni di Erice, Pietro Mazzara, 36 anni di Erice, Davide Monti, 33 anni di Bari, Nicola Fallarino, 38 anni di Benevento e Nunzio Favet, 69 anni.

I domiciliari sono stati disposti per Annarita Taddeo, 31 anni di Benevento, Giuseppe Cangemi, 43 anni di Salemi, Davide Monti, 33 anni di Bari, Roberto Fallarino, 33 anni, di Benevento, Vincenzo Piscopo, 33 anni di Benevento e Adriano Leone 36 anni di Foggia.

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