La Ricciardello Costruzioni lancia un appello affinché sia posta in essere ogni azione per sbloccare il completamento dei lavori di ammodernamento della Palermo-Agrigento, dopo che all’ultima riunione del “Tavolo di crisi per le infrastrutture siciliane” tenutasi lo scorso 15 gennaio al Ministero delle Infrastrutture, cui hanno partecipato l’ANAS, la CMC e la Ricciardello Costruzioni, presieduta dal Viceministro alle
Infrastrutture Cancellieri, non è stata condivisa la propria proposta per terminare le opere in 14 mesi, già a suo tempo presentata nella precedente riunione del dicembre scorso.
La Ricciardello era stata individuata, da parte della Cmc e del general contractor Bolognetta in stato di concordato in continuità, fra le tante imprese presenti sul territorio, come quella che meglio poteva garantire il mantenimento degli impegni, per dimensioni, operatività e capacità di portare a compimento opere pubbliche bloccate a causa di crisi aziendali, come già dimostrato non solo in Sicilia ma anche su altre opere bloccate nel resto d’Italia.
L’azienda, dopo averne verificato la fattibilità tecnica ed economica, in accordo con la stessa CMC a dicembre aveva proposto di rilevare in affitto il ramo d’azienda di Bolognetta relativo al completamento di tutti i lavori restanti, diventando così interlocutore diretta di Anas e assumendosi, inoltre, l’onere di pagare ad Anas le penali finora maturate a danno del general contractor nonché l’esecuzione degli interventi di
adeguamento e riparazione delle opere già realizzate ma contestate da Anas.
La Ricciardello Costruzioni chiede ora che venga individuata una soluzione di buon senso per la rapida riapertura dei cantieri, considerato che il rifiuto di tale proposta, che avrebbe garantito ad Anas il rispetto dei tempi di consegna delle opere e avrebbe apportato notevoli benefici diretti alle casse dell’amministrazione concordataria di Cmc e Bolognetta, avrà come unica conseguenza ulteriori nuovi ritardi con notevoli ripercussioni sulla collettività che opera nei territori interessati e su tutta la Sicilia, in considerazione della strategicità dell’infrastruttura di collegamento fra Palermo e Agrigento.