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Mettere tutti nelle condizioni di sviluppare al meglio le proprie capacità, a prescindere dal punto di partenza. Con questa visione, Ersu Messina porta avanti la propria idea di progettualità, come spiega il presidente, Pierangelo Grimaudo.
Quella che apparentemente può sembrare solo retorica, è in realtà un obiettivo imprescindibile per un Ente che ha come mission quella di garantire un diritto allo studio universitario offrendo servizi adeguati. I principali ostacoli da superare sono, secondo Grimaudo, essenzialmente due. Il primo, riguarda il raggiungimento di una buona organizzazione burocratico-professionale che in questo momento si trova in una condizione di particolare sofferenza.
Il secondo problema, si concentra invece su una carenza storica: quella relativa alla scarsità di posti letto, risultato di una mancata attenzione, in passato, al tema della residenzialità. “Il nuovo consiglio d’amministrazione che si è insediato da circa un anno e mezzo – dice Grimaudo – ha sbloccato i progetti per la Casa dello Studente storica che ha 240 posti letto. Dobbiamo aprirla presto e bene perché è concepita secondo canoni antichi”. Si tratta della residenza di via Battisti, interessata da lavori di ristrutturazione. La prevista riapertura ha subito una battuta d’arresto poiché, dai rilievi tecnici, la struttura non é risultata idonea rispetto alla normativa antisismica.
Al momento i posti letto attivati e gestiti da Ersu Messina sono 275. “Abbiamo messo in campo – prosegue il Presidente di Ersu Messina – nuove risorse per nuovi obiettivi per la residenzialità. Ad esempio, siamo al lavoro per acquistare alloggi al centro di Messina per risolvere un altro problema: quello della marginalizzazione. Attualmente gli studenti risiedono in case vicine sì alle facoltà ma concentrate in una parte della città, lontana dal centro”.
L’impegno di Ersu Messina è quello di contribuire attivamente affinché l’università non sia luogo di discriminazioni sociali ed economiche. Questo vale soprattutto per gli studenti provenienti da località lontane dalla sede universitaria e che possono usufruire dell’alloggio presse le strutture ricettive dell’Ente. Partecipare alle attività didattiche, culturali e ricreative offerte dall’università e dall’Ersu, sarà dunque più facile e tutti avranno le stesse opportunità, “fuori sede” e “in sede”.
“Messina – conclude Grimaudo – ha dei problemi particolari. Il diritto allo studio non vuol dire solo ed esclusivamente borse di studio, anche la residenzialità è fondamentale, un tassello decisivo per la realizzazione dello stato sociale“.