PALERMO – “Un poeta, un contastorie, un uomo di teatro, un giornalista, il cantore infaticabile della «Palermo nera», quella dei vicoli segreti, delle brutali spietatezze e dei codici rigidi e privati, in contrapposizione alla Palermo «bianca», per lui più fosca e indigeribile. Salvo Licata era osservatore attento della lingua e dei modelli di vita della casbah palermitana. Ironico e beffardo, le sue storie sono fulminanti, paradossali, ma riproducono fedelmente vizi e virtù del popolo della città. Cronache di un giornalista atipico, totalmente immerso nella realtà che raccontava, dai pupari ai cantanti di quartiere, dai ladri di borgata ai venditori di panelle, dagli scrittori del Gruppo ’63 ai saltimbanchi“. Così lo ha descritto Piero Violante.
Salvo Licata ha scritto di Palermo e dei palermitani in maniera da scolpirne i profili più sconosciuti, scendendo nelle sue viscere , offrendo i suoi scritti ad un teatro di successo.
Sabato 9 giugno alle 17 “Lo ricorderemo insieme a Costanza Licata, Salvo Piparo, Mario Azzolini, Roberto Puglisi, Mario Modestini e Guido Valdini – al Micro in via Giuseppe Pagano – l’iniziativa é inserita nell’ambito di “Elegie di Borgata“, ad affermarlo è Pino Apprendi organizzatore dell’incontro.