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Dalla mobilità regionale e delle aree metropolitane ai porti e aeroporti, dal sistema finanziario alle opportunità offerte dai nuovi trend strutturali del Sud. E ancora l’agricoltura, il sostegno alla ricerca e all’innovazione, l’energia rinnovabile, ma anche il ruolo della scuola, dell’università e dei centri di ricerca, delle banche nel rilancio del Mezzogiorno. Sono i temi che saranno al centro de ‘Le Giornate dell’economia del Mezzogiorno‘, in programma a partire da domani 26 novembre e sino a sabato prossimo, quando calerà il sipario sull’iniziativa giunta alla sua dodicesima edizione, con il tradizionale Osservatorio congiunturale.
Le Giornate dell’Economia, dal titolo “1860-2030 Un Paese o Due“, è stata presentata, in mattinata, nella Sala Giunta del Comune di Palermo, a Palazzo delle Aquile, alla presenza degli organizzatori e dei partner. “Il Sud non può essere considerato, come è stato rappresentato per tanti anni, né sprecone né predatore di risorse che non sono sue – ha detto Pietro Busetta, presidente comitato scientifico e Isesst – In passato la vulgata era sempre la stessa, da qualche tempo finalmente si sono portate avanti alcune operazioni verità che hanno ribaltato le caratteristiche del dibattito” e fatto emergere, quantificandolo, “lo scippo del Nord verso il Sud“.
“La problematica dei due Paesi – ha sottolineato Busetta – è diventata centrale nel dibattito nazionale e ci si è chiesto come mai invece di parlare dei livelli essenziali di prestazione si sono date le risorse in base alla spesa storica, per cui chi aveva speso di più ha continuato a ricevere di più, portando avanti quello scippo che si dimensiona in circa 60 miliardi annui“. Ecco perché, secondo Busetta, “far partire la costruzione del Ponte sullo Stretto, progetto immediatamente canteriabile, sarebbe un piccolo modo per riparare ai tanti scippi che dall’Unita d’Italia il Sud subisce“.
“Uno degli obiettivi di questa edizione – afferma Alessandro La Monica, presidente Diste Consulting – è togliere una serie di luoghi comuni che vengono da una parte del Paese che tante volte non conosce i dati – Come intervenire perché il paese non si spacchi in due, per sfatare questi miti dio un Sud sprecone che vive alle spalle del Nord”.
“Gli ultimi dati aggiornati – ha detto Francesco Randazzo, presidente Gesap, società di gestione dell’Aeroporto di Palermo – parlano di una Sicilia lievemente in calo nel settore del turismo, Palermo in controtendenza positiva. Negli aeroporti che hanno quasi sempre dei conti risicatissimi, la Gesap rappresenta un’eccezione favorevole e tutto questo fa ben sperare nel breve e medio termine“.
A concludere le Giornate dell’Economia con il consueto Osservatorio congiunturale ‘Forecasting the future: il Coccodrillo si è affogato‘ sulla situazione nazionale e internazionale. Un appuntamento a cui parteciperanno, tra gli altri Andrea Boltho del Magdalen College (Università di Oxford), e l’economista Luca Paolazzi, partner Ref Ricerche, e Adriano Giannola, presidente di Svimez.
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