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Un soldato ucciso a Ficarra, fra Gattopardo e memorie della Seconda Guerra Mondiale

domenica 30 Luglio 2017

A Ficarra, sui Nebrodi, una pagina di storia dimenticata è divenuta una scultura, realizzata dal giovane artista Mario Valenti, che, fra arte e memoria, racconta un episodio cruento avvenuto nel piccolo paese.

La scultura rievoca l’evento accaduto a Ficarra nell’agosto del 1943 dove un soldato tedesco rimasto ucciso nei combattimenti ad opera degli americani dopo lo sbarco a Brolo, fu seppellito alla “meno peggio” sotto un ulivo, in prossimità del centro abitato.

Tale evento avrebbe ispirato lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, in quel periodo rifugiatosi a Ficarra dopo essere stato ospite a Capo d’Orlando dai suoi cugini Lucio e Casimiro Piccolo, a scrivere un episodio citato nel suo famosissimo romanzo “Il Gattopardo”. E’ presente infatti nei primi capitoli del libro la figura di un soldato borbonico mal seppellito sotto un albero di limone nei possedimenti del nobile protagonista, il principe di Salina. E l’episodio narrato ricorda in modo particolarmente evidente quello realmente accaduto nel 1943.

L’ opera scultorea, realizzata appunto da Mario Valenti e allestita in una sorta di pagina di ricordo a dialogare con un vecchio ulivo, è un’indagine non tanto delle vicissitudini storiche e cruente di tali avvenimenti, ma una riflessione sull’umanità del soldato, al di là delle fazioni e dei conflitti, vittima di una forza e di un gioco di potere di gran lunga più potente e immensa di lui.

Come detto, un giovane essere umano, né più né meno, disteso a terra con il suo elmetto accanto (calco dall’originale elmetto del soldato tedesco), una scarpa si e una no a testimoniare, mediante fonti di ricordo orali, la circostanza che un uomo per necessità avrebbe prelevato le scarpe al cadavere per poterle indossare, e la fede al dito mancante, che una donna prelevò per potersi sposare.

L’autore dell’opera, per attenersi quanto più alla realtà oggettiva del corpo, si è servito della tecnica del calco dal vero su un ragazzo rispondente alle caratteristiche fisiche del malcapitato soldato, che dalle descrizioni risultava all’incirca diciottenne e di magra corporatura.

L’inaugurazione della scultura, fortemente voluta dall’assessore alla cultura del comune, Mauro Cappotto, e dal sindaco Gaetano Artale, è avvenuta nell’ambito della manifestazione “In viaggio con Tomasi“, promossa da Naxoslegge e curata da Fulvia Toscano e Maria Antonietta Ferraloro.

Adesso in un’aiuola del paese dei Nebrodi quella pagina di storia finalmente rivive.

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