Si è tenuto nell’aula Magna dell’Università di Messina gremita di studenti, docenti e rappresentanti della società civile, l’incontro dibattito sul tema “Comunicare la cultura, tra miti e certezze dello Stretto”, organizzato dall’Archeoclub dello Stretto presieduto dalla dott.ssa Rosanna Trovato.
In apertura dei lavori, moderati dal giornalista Marco Olivieri, la presidente Trovato ha sottolineato l’intento dell’incontro, in linea con la mission dell’Archeo Club d’Italia e delle sue sedi locali, di diffondere e condividere, ad un pubblico ampio e variegato, la ricchezza di contenuti culturali, di civiltà, bellezza e sostenibilità che animano l’Area dello Stretto, crocevia di esperienze straordinarie di conoscenza, accoglienza, contaminazione e integrazione.
Temi declinati nella loro valenza didattica e formativa dal Dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale, dott. Stelio Vadalà, che ha salutato i giovani presenti e sottolineato l’importanza di azioni di comunicazione che, grazie al racconto dei luoghi e delle opportunità che essi offrono, aiutino i giovani ad immaginare il loro futuro in ambiti di sviluppo del territorio. L’Assessore Enzo Caruso ha ribadito l’importanza delle sinergie tra amministrazione e società civile per una valorizzazione del territorio che passi anche da una comunicazione istituzionale adeguata.
Comunicare lo spirito di un luogo nell’era del Metaverso e dell’Intelligenza Artificiale è il tema affrontato dal prof. Francesco Pira, associato di sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Ateneo messinese e Direttore del Master in comunicazione strategica per la p.a. e l’impresa. Introducendo il pubblico alle fondamentali questioni oggetto di discussione, il prof. Pira ha messo in luce come, in un mondo investito da una comunicazione dilagante e disintermediata, i social network assumano il ruolo fondamentale di elemento di sintesi tra vecchi e nuovi modelli comunicativi, in una sfida avvincente nell’era dell’informazione globale che investe anche la cultura e la sua rappresentazione. Quindi il prof Filippo Grasso, docente dell’Università di Messina ed esperto di turismo si è soffermato sulla stretta connessione che esiste tra turismo e comunicazione, dal momento che il prodotto turistico è definito proprio attraverso la conoscenza del territorio, delle sue risorse materiali e immateriali a partire dalla consapevolezza di queste assicurata da una comunicazione efficace, che tocchi le corde motivazionali, emozionali e relazionali dell’esperienza.
Comunicare lo Stretto di Messina come bene identificativo di una “cultura del mare”, che valorizzi le potenzialità di questa preziosa risorsa, nel rispetto dei limiti imposti dalla sua tutela bene comune, spinge a spostare l’angolo visuale della narrazione nell’area del diritto. La prospettiva giuridica, in cui lo Stretto è comunicato come spazio dotato di regole sue proprie, in grado di promuovere lo sviluppo dell’area e conservarne le specificità è al centro dell’intervento della prof.ssa Cinzia Ingratoci, ordinario di Diritto della Navigazione nell’Università di Messina. A chiusura delle relazioni, il prof. Fabrizio Mollo, associato di archeologia classica nello stesso Ateneo, ha illustrato la dimensione pubblica degli studi archeologici sempre più tesi ad incidere sulla cultura generale della società civile e sulle scelte delle amministrazioni attraverso azioni mirata di comunicazione, c.d. terza missione, che qualificano l’operato delle Università insieme alla didattica ed alla ricerca.
Notevole l’interesse del pubblico e dei numerosi studenti degli istituti di formazione secondaria superiore della città, presenti in sala. In chiusura gli interventi delle prof.sse Daniela Pistorino e Caterina Celesti, dirigenti scolastiche rispettivamente dell’Istituto Caio Duilio e del La Farina