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Lettera degli studenti

Unime, l’Udu alla rettrice Spatari: “Sarà nostra alleata per il diritto allo studio?”

giovedì 4 Gennaio 2024

Cara rettrice la vorremmo come alleata nelle nostre battaglie per il diritto allo studio. A scrivere alla neo rettrice Giovanna Spatari sono gli studenti e le studentesse dell’Udu (Unione degli Universitari) con una missiva che inizia con riferimento al sistema elettorale di Unime che riduce al minimo il peso del voto della componente studentesca. L’obiettivo è avviare sin da subito un percorso di dialogo.

DIRITTO ALLO STUDIO

Abbiamo ascoltato le parole del suo insediamento senza pregiudizi, e abbiamo deciso di scriverle questa lettera per augurarle e augurarci un 2024 in cui chi sceglie di studiare nella nostra Università possa vedere garantite le fondamenta di un percorso universitario accessibile ed equo. Le scriviamo questa lettera ad inizio mandato per sollecitare la sua azione su una questione che dovrà essere centrale d’ora in poi nella nostra università: il diritto allo studio universitario. Riprendiamo le sue stesse parole “esistiamo e lavoriamo perché ci sono gli studenti“ e ancora “lotterò per garantire loro una Università sempre più moderna ed al passo coi tempi, affinché non debbano più prendere treni o aerei per studiare in altre sedi…”. Anche noi crediamo che bisognerà garantire questo e molto altro, crediamo che queste parole debbano trovare un riscontro concreto durante il Suo mandato poichè il nostro modello di università ancora oggi non è accessibile a tutti. Lo dimostrano i circa 3.000 studenti che abbandonano gli studi nel nostro Ateneo”.

UN TAVOLO DI CONFRONTO

L’Udu chiede un tavolo   di confronto permanente con i sindacati e le associazioni per affrontare tutte le tematiche legate alle residenze universitarie, definendo la situazione attuale inaccettabil, ai posti letto che saranno realizzati con i fondi del Pnrr. I timori maggiori riguardano un diritto allo studio universitario che in Sicilia rischia di essere indebolito ulteriormente, a causa di scelte politiche ed economiche scellerate, a discapito dei più deboli. Il “Fondo integrativo statale” prevede a partire già dal 2024 un taglio di 35 milioni di euro, mettendo in pericolo l’assegnazione di migliaia di borse di studio. Negli anni successivi la situazione peggiora, con un taglio di 250 milioni ai finanziamenti nelle borse di studio in Italia nel 2026.

SERVE INVERSIONE DI ROTTA

Una decisione che ci porterà indietro nel tempo, ad una situazione precedente al PNRR. Nel passato la leadership del nostro Ateneo è stata protagonista delle politiche universitarie a livello nazionale, assecondando, però, questo governo, non preoccupandosi mai di difendere i diritti dei propri studenti. Abbiamo bisogno di un’inversione di rotta. Crediamo che studenti, docenti e Università debbano lottare insieme per l’abolizione della figura degli idonei non beneficiari di borsa di studio. L’Art. 34 della nostra Costituzione afferma: La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso. Chiediamo un impegno serio affinché si possa realizzare concretamente quest’obiettivo, senza cadere nella retorica del merito, del profitto a tutti i costi e dell’eccellenza, che trasforma l’università in un luogo competitivo e poco accogliente”.

L’Udu propone una riflessione anche sul modello d’insegnamento,  chiedendo impegno per una didattica innovativa, di qualità, che sappia valorizzare al meglio gli strumenti digitali e tecnologici (videoregistrazioni, team projects, workshop, simulazioni, laboratori, esercitazioni, materiale didattico ecc.). Il potenziamento di alcuni strumenti può estendere la partecipazione e agevolare lo studio anche per gli studenti non frequentanti, i lavoratori, i caregivers, studenti con DSA e BES. L’Udu ha realizzato anche un report sulla condizione abitativa degli studenti universitari e uno studio nazionale sul costo degli studi a carico degli studenti: risulta evidente che studiare all’università sia un lusso che non tutti possono permettersi. Alloggio, pasti, trasporti, cultura e tanto altro.

UNIVERSITA’ MOTORE PER MESSINA

“La costruzione di una vera città universitaria passa da condizioni di vita sostenibili per gli studenti.Crediamo che l’Università possa essere veramente un motore propulsore per Messina, possa acquisire ancor di più la funzione di emancipazione e di un ascensore sociale – che non funziona da anni. Serve anche l’impegno delle istituzioni per riconoscere la centralità del diritto allo studio”

Un’altra proposta riguarda poi l’introduzione di sportelli di assistenza piscologica gratuita estesi a tutti i poli dell’Ateneo. I dati sul benessere psicologico del 2023 infatti disegnano un Paese che vive un disagio concreto, sono sempre più frequenti il senso di solitudine, la paura del futuro e della precarietà. L’Italia è l’ultimo Paese in Europa per il livello di salute mentale. Ulteriori richieste riguardano passi in avanti nel contrasto concreto alla violenza di genere.

STUDENTI CENTRALI

Noi rivendichiamo il nostro ruolo attivo che deve incidere anche nelle politiche dell’Ateneo, siamo pronti a costruire un’università migliore, veramente democratica, equa, inclusiva e attenta alle esigenze dei più deboli, con un’attenzione maggiore a chi deve superare più ostacoli di altri- conclude l’Udu – Le scriviamo, cara Rettrice, per sottoporre alla Sua attenzione quanto scritto sin qui: Vuole essere un’alleata nella tutela del diritto allo studio?”

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