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Si è svolta a Sala d’Ercole di Palazzo dei Normanni la “Conferenza regionale Istruzione – Scuola, Università e Formazione professionale in Sicilia”, con il ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa.
“Riuscire a trattenere i giovani nelle nostre Università, attrarre gli studenti di tutto il mondo nei nostri Atenei e sostenere l’industria dove potere spendere quello che si è imparato nei corsi di studio”, ha detto la ministra Messa, riferendosi agli obiettivi di alcuni bandi, a valere sul Pnrr, che saranno pubblicati a breve. “Sono due obiettivi – ha aggiunto la ministra, a margine della Conferenza regionale dell’istruzione in Sicilia – su cui stiamo lavorando da anni, ora abbiamo a disposizione finanziamenti più cospicui”.
“Seicento milioni di euro entro la fine del prossimo anno per riportare in Italia ricercatori, anche stranieri, cercando di invogliarli garantendo libertà di carriera e gestione delle risorse economiche”. Ad annunciare la misura è la ministra dell’Università, aggiungendo “C’è un problema di regole che stiamo cercando di semplificare”.
L’iniziativa è stata promossa dall’Assessorato dell’Istruzione e della Formazione professionale della Regione Siciliana con il sostegno del Fondo sociale europeo, in collaborazione con la Fondazione Falcone, che concluderà la seconda tappa martedì, 23 novembre, a partire dalle 9.15, nell’Aula magna del dipartimento Scienze economiche, aziendali e statistiche (edificio 13), in viale delle Scienze, con interventi di esperti e talk moderati da giornalisti e una serie di tavoli tematici.
Due giornate, volute dal governo Musumeci, per raccogliere suggerimenti e riflessioni da chi, ogni giorno, vive i luoghi di studio e di formazione. Partendo dallo stato attuale di questi settori e dall’analisi delle criticità presenti, si avanzeranno proposte e saranno posti obiettivi per il futuro, puntando a una nuova visione di modelli educativi che va di pari passo con l’Europa, con le priorità di intervento e gli standard qualitativi comunitari. La manifestazione si articolerà in numerosi momenti di condivisione su diverse tematiche: dalla scuola primaria alla formazione on the job, dalle politiche di inclusione alla mobilità internazionale, dal sistema ITS alla valorizzazione della ricerca, dal sistema duale alla creazione d’impresa e start up.
Contrasto alla povertà educativa, promozione del diritto allo studio, superamento dei divari territoriali, internazionalizzazione e interconnessione con il mondo del lavoro. Il futuro dell’istruzione in Sicilia, dopo la drammatica esperienza del Covid, si costruisce col confronto tra le forze culturali e produttive della società, con la condivisione di una visione di sviluppo, con la pianificazione degli investimenti del Pnrr. Sono questi alcuni degli argomenti che sono al centro della conferenza.
“L’iniziativa intende raccogliere il contributo di tutti i soggetti operanti a vario titolo nel sistema educativo regionale – afferma l’assessore regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale, Roberto Lagalla – con lo scopo di favorire scelte di governo coerenti con il superamento delle criticità esistenti e prospetticamente capaci di migliorare il rendimento quali-quantitativo dei processi di istruzione e formazione in Sicilia. Questo anche utilizzando le maggiori risorse provenienti dai programmi europei post-Covid che, se ben utilizzate, ci permetteranno di rendere più agevole e adeguato al superamento delle sfide educative che siamo chiamati ad affrontare”.
Alla Cerimonia inaugurale sono intervenuti la presidente della Fondazione Falcone, Maria Falcone, la sottosegretaria all’Istruzione, Barbara Floridia, il comandante della Legione Palermo, generale di brigata Rosario Castello, il capo della Polizia Lamberto Giannini, il comandante regionale guardia di finanza, generale di divisione Riccardo Rapanotti, il presidente del Comitato regionale delle Università siciliane, Giovanni Puglisi, il Magnifico Rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri, il presidente del Consiglio nazionale degli studenti universitari, Luigi Chiapparino.
Migliorare le residenze universitarie per rendere più appetibile l’Ateneo di Palermo e qualificare l’offerta formativa per essere più attrattivi sono due obiettivi sui quali secondo il rettore Massimo Midiri si deve puntare utilizzando al meglio i fondi del Pnrr.
“Credo molto nella sinergia tra l’Università, lo Stato, la Regione e il Comune – ha detto il rettore, a margine della Conferenza regionale sull’istruzione – Il futuro per me è roseo”.
Nel pomeriggio sono stati consegnati i premi “Saperi per la legalità Giovanni Falcone”, iniziativa voluta dalla Fondazione Falcone per valorizzare le migliori tesi di dottorato o laurea magistrale su legalità e contrasto alla criminalità organizzata. Hanno partecipato al bando studenti di tutte le Università italiane. I lavori verranno pubblicati in una collana alla sua prima edizione dal titolo “I Quaderni della Fondazione Falcone”, che è stata presentata in questa occasione dal direttore dell’ufficio Internazionalizzazione del ministero Università e Ricerca, Federico Cinquepalmi, dalla vicedirettrice della collana, Maria Miceli, e da Gioacchino Onorati della Casa editrice Aracne. Seguirà l’esibizione della Fanfara del 12° Reggimento Carabinieri Sicilia.
“La Fondazione Falcone ritiene l’educazione alla legalità e la cultura – sottolinea Maria Falcone – strumenti imprescindibili nel contrasto alle mafie. Da anni lavoriamo con il ministero dell’Università e con gli Atenei per sensibilizzare gli studenti italiani ai temi della legalità e all’importanza di rinnovare la memoria delle donne e degli uomini che nella lotta alla criminalità organizzata hanno perso la vita. Un Paese che dimentica è condannato a ripetere gli errori, la memoria è un antidoto essenziale contro violenza e sopraffazione mafiose”.
E aggiunge: “Il premio ‘Saperi per la Legalità’ si inserisce in queste attività della Fondazione e vuole valorizzare gli studenti che si sono distinti in ricerche sui temi che ci stanno a cuore: contrasto alle mafie, legalità, memoria. Siamo stati lieti di constatare che le tesi che hanno concorso sono di grande pregio, segno che gli Atenei italiani, nonostante i problemi con cui si confrontano ogni giorno, riescono a svolgere il proprio ruolo di formatori con grande efficacia. I lavori premiati saranno pubblicati in una nuova collana editoriale che abbiamo chiamato “I Quaderni della Fondazione Falcone”, un’iniziativa con la quale, ogni anno, intendiamo divulgare le migliori produzioni perché diventino strumento di una formazione scientifica permanente”.