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La polemica

Università Messina: clima teso sulle elezioni a Rettore. Il Decano fissa la data (e il giorno dopo va in pensione)

sabato 22 Luglio 2023

Il clima all’Università di Messina si fa incandescente proprio in un sabato pomeriggio di luglio considerato da bollino rosso. A far alzare le temperature è una nota del Decano, il professor Letterio Bonina, trasmessa a tutto il personale docente, tecnico e amministrativo dell’Ateneo, con la quale, nell’annunciare d’aver firmato il decreto d’indizione delle elezioni a Rettore punta il dito contro i vertici che non avrebbero dato seguito al provvedimento. Il professor Bonina fissa la data del primo turno elettorale a Rettore al 29 settembre (il giorno dopo, il 30 settembre Bonina andrà in pensione e non sarà più decano), il secondo turno è il 6 ottobre, il ballottaggio il 13 ottobre. La legge 382 del 1980 prevede che le elezioni debbano essere convocate sei mesi prima della scadenza del mandato che per Cuzzocrea è metà aprile 2024.

Ma i contenuti della nota di Bonina, nonché le date, fanno scoppiare la polemica.

“Nel rispetto dei ruoli istituzionali e secondo prassi- scrive Bonina– prima di procedere alla trasmissione del decreto, ho informato sia il Rettore che il Direttore Generale circa le mie determinazioni e sono stato invitato dallo stesso Direttore Generale a inviare il documento al protocollo. La legge, lo Statuto e i regolamenti di Ateneo, conferiscono al Decano piena autonomia in merito alle decisioni riguardanti l’indizione delle elezioni.   Esprimo la mia sorpresa per essere stato invitato dal Direttore Generale prima e dal Rettore dopo, in spregio alle norme che regolano questo particolare procedimento, a “evitare di prendere scelte unilaterali e non condivise e di concordare” con quest’ultimo il contenuto del decreto, date comprese. Desidero ribadire che l’autonomia decisionale riconosciuta al Decano è garanzia di imparzialità della procedura che viene messa così al riparo da ogni interferenza e/o condizionamento. In questa logica, il decreto da me elaborato deve essere pubblicato, senza che alcuno possa esercitare eventuale potere di veto”.

Bonina riporta l’art.9 comma 3 dello Statuto dell’Università che indica nel decano il titolare dell’azione di convocazione del corpo elettorale, votazioni che si devono svolgere almeno 90 giorni prima della scadenza del Rettore in carica (Cuzzocrea come detto scade ad aprile, quindi  tra fine dicembre e gennaio).

Il decano però lamenta che dopo oltre 24 ore dall’invio del suo decreto di convocazione il provvedimento non è stato pubblicato così che venerdì 21 si reca dal Direttore Generale Francesco Bonanno ribadendo l’invito a pubblicarlo.

Mi sono sentito rispondere- scrive ancora il Decano- che erano necessari alcuni approfondimenti e, in particolare: se io sia veramente il Decano; se esistano, nell’imminenza delle vacanze estive, le risorse e la possibilità di bandire una gara d’appalto apposita per gestire le elezioni; se esista la disponibilità delle aule indicate nel decreto dove ubicare i seggi. Il Direttore Generale, quindi, mi congedava dicendo che il decreto non sarebbe stato comunque pubblicato e che mi avrebbe inviato in giornata una nota scritta in cui tutto ciò sarebbe stato formalizzato. A oggi, in realtà, non ho ricevuto nulla. A questo punto sono stato costretto a diffidare l’Amministrazione affinché proceda senza indugio alla pubblicazione del decreto di indizione delle elezioni da me sottoscritto nel rispetto della legge, dello Statuto e dei regolamenti di Ateneo. Eventuali slittamenti rispetto alla data individuata non potranno che essere addebitati all’attuale amministrazione, visto che questi ingiustificati ritardi non potranno fungere da alibi rispetto al prolungamento dei tempi per l’organizzazione della macchina elettorale: oggi i margini sono ampi, ma ovviamente qualsiasi ostruzionismo li potrebbe ridurre. Questo quanto dovevo per trasparenza alla comunità accademica, impegnandomi a tenervi informato sugli sviluppi della vicenda”

Il direttore generale risponderà sul piano giuridico, amministrativo  e normativo la prossima settimana ma nel frattempo la pec del professor Bonina ha “acceso” gli animi e le chat di tutto il personale dell’Ateneo ed è stata anche inviata alla stampa. Una polemica che sicuramente animerà le prossime settimane e che si muoverà su aspetti normativi e amministrati. L’art. 97 della legge del DPR 382/1980 recita: “sei mesi prima della scadenza dei mandati le elezioni sono indette dal decano dei professori ordinari il quale provvede altresì alla designazione del seggio”. Il mandato di Cuzzocrea scade ad aprile 2024 e siamo a luglio (quindi nove mesi prima) ma il tenore della discussione lascia presagire clima rovente  in anticipo rispetto alla campagna elettorale. Gli interrogativi che possono sorgere con un’elezione il 29 settembre al di là di quelli derivanti dai tempi indicati dalla legge 382, riguardano anche il corpo elettorale: ad esempio gli studenti che iniziano il 1 ottobre o i docenti e il personale che analogamente entrano in servizio il 1 ottobre non potrebbero votare. Ma la nota del professor Bonina è il segnale che queste elezioni, al di là di quando sarà la data, non si svolgeranno affatto in un clima di “armonia”.

Al momento i candidati sono due: il professor Michele Limosani (direttore Dipartimento di economia che nelle scorse settimane ha ufficializzato la sua candidatura (QUI) e che rappresenta il fronte dell’ex Rettore Pietro Navarra e la prorettrice al Welfare e alle politiche di genere  Giovanna Spatari (che non ha ancora ufficializzato la candidatura)  vicina al rettore Cuzzocrea. Nel mezzo ci sono le indiscrezioni sull’ipotesi, al vaglio della ministra Anna Maria Bernini, di una proroga dei rettori in scadenza (sono circa una quarantina) che lo erano durante il covid e motivata dalla necessità di ultimare i cantieri avviati con il Pnrr. Sulla proroga, va detto, non ci sono certezze né smentite e non riguarderebbe solo Messina.

In attesa della risposta ufficiale del direttore generale, il rettore Salvatore Cuzzocrea spiega: “Ho ricevuto numerose telefonate di colleghi e direttori di dipartimento ma anche di personale tecnico e amministrativo che si dicono stupiti e sconcertati dal contenuto e dai toni della lettera del professor Bonina. Il direttore generale risponderà spiegando certamente le motivazioni giuridiche e amministrative. Io mi limito a dire che non comprendo come siano venute meno con il comportamento del professore le ragioni di etica accademica e di leale collaborazione tra istituzioni. Un fatto simile non è mai accaduto né a Messina né in altre Università d’Italia. In ogni caso io adesso penso soltanto agli studenti che lunedì 24 al teatro greco di Taormina festeggeranno il loro diploma di laurea, una serata di gioia ed emozioni, ed è questo quello che conta”.

 

 

 

 

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