La parola d’ordine è sobrietà. La presentazione del nuovo esecutivo regionale è stata affidata a una nota del presidente della Regione diffusa ieri in serata. Oggi pomeriggio è convocata la prima riunione di giunta. Tra i primi atti ci dovrebbe essere la nomina, resa ufficiale, del nuovo Segretario generale di Palazzo d’Orleans Maria Mattarella.
La prima discontinuità da Crocetta, Musumeci l’ha voluta misurare in termini di comunicazione.
La sede in cui verrà presentata la nuova squadra di governo, fanno sapere, sarà il parlamento siciliano. Non un fatto di protocollo, si lascia intendere, ma una scelta di massimo rispetto formale e sostanziale per l’istituzione.
“Finora abbiamo giocato con il 4-2-4, adesso torniamo al 4-4-2, che è più sicuro anche se meno spettacolare” – è invece il commento di un componente dello staff del governatore siciliano.
Un modo chiaro per dire, attraverso la spontaneità della metafora calcistica, che recuperare un linguaggio più vicino all’essenzialità, può servire a tutti nel dialogo tra le istituzioni e i cittadini, che rimangono i fruitori finali dell’intermediazione giornalistica.
Riuscirà il nuovo corso di Palazzo d’Orleans a bilanciare le esigenze della velocità istantanea della comunicazione 2.0 a base di siti, social e lanci alla velocità del suono, e a dettare le sue regole?
Musumeci è un cultore delle regole e del metodo. Abile comunicatore che rinuncia all’effervescenza e bada alla sintesi del messaggio, ma il punto rimane un altro.
La Sicilia è oggi una terra che ha bisogno d’ascolto più che di parole. Il siciliano medio è perfettamente consapevole che l’indice di gradimento di un governo non si misurerà dal numero dei comunicati stampa, ma dalla capacità di porsi le domande giuste per risolvere i problemi dell’Isola.
È un convincimento diffuso che il declino di Crocetta sia cominciato dalle tribune maturate nei salotti di Giletti. Facile dirlo col senno di poi. Più difficile era argomentarlo quando in tanti si trinceravano sotto la banalità del “purché se ne parli”.
Intendiamoci, Crocetta in termini di comunicazione ha strappato una sufficienza piena in questi anni, uscendo dalle corde in tante occasioni proprio per la capacità di riempire la scena. L’eccesso in alcuni casi ha reso evidente e distorsivo l’effetto boomerang del bluff che i siciliani in molte occasioni gli avevano persino perdonato.
Da oggi Musumeci sarà esposto alla pressione della stampa, non solo regionale.Non ne sarà particolarmente impressionato.
La comunicazione sobria del resto non spaventa neanche gli operatori dell’informazione. Tutto sta nell’equilibrio. E poi, come soluzione intermedia, con un bravo giocatore che lega i reparti, anche il 4-3-3, fa figura in mezzo al campo.