La variante Delta corre in tutta Europa, e in Italia ” Entro 10 giorni sarà dominante”, ha detto Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute. Infatti “l’ampia distribuzione dei nuovi casi indica una ridotta ma persistente circolazione diffusa del virus” nel Paese come evidenzia il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità. A preoccupare la sua aggressività, data la maggiore trasmissibilità che la caratterizza, e che può avere un impatto rilevante per i non vaccinati
Nel Paese l’impatto della variante Delta ha quasi raggiunto il 30% e viaggia verso il 70% che secondo le previsioni dovrebbe essere raggiunto nel mese di agosto. Con gli attuali, e contestati, parametri in vigore già quattro regioni viaggiano verso la zona gialla: Abruzzo, Campania, Marche e Sicilia.
Il ritorno alle zone colorate non è, dunque, un’ipotesi tanto lontana e le prime a saltare potrebbero essere quelle bianche. Il solito automatismo farebbe scattare il passaggio di colore per quelle regioni dove l’incidenza supera i 50 casi ogni 100mila abitanti. L’indice Rt è infatti attualmente fra i parametri sotto la lente del Ministero della Salute e del Cts. Scatta l’allarme con un combinato di contagi superamento del 40% del tasso di occupazione delle aree mediche e del 30% quello delle terapie intensive.
Ma i governatori delle Regioni interessate chiedono una revisione dei parametri per il passaggio di fascia, visto che i numeri dei ricoveri e delle terapie intensive sono in netto calo, dando quindi un maggiore peso alle pressioni ospedaliere rispetto ai casi di positività al virus, soprattutto considerando l’avanzare della campagna vaccinale. Perché è vero che i contagi avanzano, ma reparti medici e terapie intensive si stanno svuotando. Così, la conta dei ricoveri, anziché l’Rt, potrebbe essere altro criterio di determinazione del colore.
Per ora il ministro della Salute Roberto Speranza non è sulla stessa linea d’onda delle regioni, è ancora troppo alto il numero degli italiani non immunizzati. I nuovi casi positivi si registrano soprattutto fra i non vaccinati, mentre per chi è vaccinato e si contagia le conseguenze più drammatiche sono prossime allo zero.
“Com’è noto settimanalmente noi monitoriamo tutti i dati, ci aspettavamo una risalita, questa risalita è in corso con numeri più bassi del passato, come abbiamo sempre fatto ci affideremo alla nostra squadra di tecnici che continueranno a fare questo lavoro di verifica, vediamo passo dopo passo come le cose vanno avanti, quello che è certo è che la vera arma per chiudere questa stagione è la campagna di vaccinazione, dobbiamo insistere sulla vaccinazione”. Così ha risposto il ministro della Salute Roberto Speranza alla domanda se potrebbero essere allo studio nuove misure restrittive dopo l’aumento dell’Rt e della diffusione delle varianti.