Entro il 30 settembre dovrebbe andare in giunta la delibera che prevede la designazione dei 18 manager della sanità siciliana. Un primo punto fermo che fa da snodo centrale per il dopo.
La questione è delicata e apre dibattiti accesi all’interno del centrodestra con un’intesa non ancora raggiunta in particolare tra Forza Italia e Fratelli d’Italia e che riguarda le postazioni da ricoprire azienda per azienda all’interno delle province siciliane.
Un punto centrale è quello posto all’ordine del giorno della giunta Schifani che si riunirà oggi a Palazzo d’Orléans alle 15. Si discuterà infatti della riapertura dei termini degli avvisi pubblici per la formazione dei nuovi elenchi ad aggiornamento biennale degli idonei alla nomina a Direttore sanitario e a Direttore amministrativo delle Aziende e degli Enti del servizio sanitario della Regione.
L’escamotage che da qui a un mese viene immaginato prevede che vengano nominati i 18 dirigenti, possibilmente, come commissari in attesa che si espliciti il passaggio tecnico in prima commissione Affari istituzionali. Una verifica dei requisiti non vincolante ma che rimane un atto dovuto. Questo per coprire i tempi che separano i passaggi da espletare con la scadenza già programmata del prossimo 30 ottobre.
Per quanto riguarda la mappa delle postazioni, il criterio-guida rimane quello basato sulle territorializzazioni dei vari incarichi. Lo schema riepilogativo dovrebbe assegnare 6 postazioni a FdI, sei a Fratelli d’Italia e due a testa a Lega, Dc ed Mpa.
I partiti più piccoli, i centristi e i lombardiani, hanno più agibilità per arrivare alla sintesi; meno agevole invece il cammino degli azzurri e dei meloniani che hanno l’onere di una maggiore rappresentanza e subiscono una dialettica di maggiore impatto.
Totò Cuffaro, per esempio, non sembra interessato a cedere alcuna postazione nell’Agrigentino nonostante le rimostranze che provengono da altri partiti, Giusi Savarino in testa per Fratelli d’Italia. Viene in questo contesto fatto notare che i democristiani mantengono già la titolarità della designazione della Fondazione Giglio a Cefalù. A seguire gli altri big di partito. Sempre FdI, per esempio, avanza una richiesta forte almeno in una delle postazioni su Palermo, riconducibile al musumeciano Marco Intravaia.
Anche Luisa Lantieri in casa forzista forza la mano per essere “accontentata” su Enna, arrivando al punto di porre una forte questione politica all’interno della coalizione, minacciando addirittura di abbandonare gli azzurri. Il rebus, insomma, alla fine, rimane ancora a sciogliere.