Si chiama Marco Fazio l’insegnante di sostegno che su Youtube offre gratuitamente lezioni per bambini in difficoltà. 38anni, nativo di Catania, ma trapiantato a Milano dal 2018, anche lui ha dovuto fare i conti con il lockdown imposto dall’emergenza sanitaria, riuscendo però a reinventarsi e ad andare oltre la didattica a distanza.
“Il lockdown è stato traumatico per tutti, specialmente per i più piccoli. Sentivo il bisogno di fare qualcosa per loro e trasmettere un messaggio positivo!“, ha spiegato il docente. Animato da genuina passione e dietro input di una collega, mediante un programma specifico, in primavera ha iniziato a realizzare per le sue classi videolezioni di storia, geografia, scienze e grammatica, utili sia per il ripasso sia per l’apprendimento.
“L’impatto è stato più che positivo, – continua – e l’ho capito dai feedback degli altri insegnanti, amici, genitori e soprattutto dagli alunni che nel risentire una voce familiare si sono sentiti meno soli. I video si sono rivelati un valido supporto per uno studio più efficace, hanno iniziato a circolare e giorno dopo giorno sono stati salvati e usati in altre classi; è stato un bel modo per restare vicini seppur distanti”.
Marco Fazio si dice quindi soddisfatto di questa accoglienza, decisamente inaspettata, come inaspettata è stata la strada dell’insegnamento. Dopo la laurea infatti, ha tentato di restare ancorato alla sua Sicilia intraprendendo vari lavori, tuttavia portatori sani di infelicità, fino a quando non ha deciso di inviare la messa a disposizione, ottenendo il suo primo incarico in una scuola elementare del Nord. “Sono stato fortunato. Ho trovato la mia dimensione, un ambiente stimolante fatto di crescita, lavoro di squadra, un continuo dare e ricevere. Ci ho messo il cuore; grazie ai bambini, da due anni mi dedico a un nuovo me”.
Negli ultimi mesi Fazio si è occupato di tre alunni affetti da DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), e ripensando al suo canale social, in costante aggiornamento, un domani non nega di voler ampliare gli orizzonti del suo lavoro, possibilmente anche con l’aiuto di psicologi ed esperti, con l’obiettivo di “tenere compagnia” a tanti altri bambini con difficoltà d’apprendimento, affetti da iperattività, deficit dell’attenzione, e alle loro famiglie.
La pandemia ha decisamente stravolto la vita di tutti e reso il presente più fragile e incerto, ma certo è che l’educazione e l’istruzione restano il nostro passaporto per il futuro, e dunque “una missione da portare avanti con dedizione. – conclude il professore – Si interviene sull’autostima, sulle emozioni, sulle abilità comunicative e relazionali. L’insegnamento non si limita alla sola didattica, e non finisce con il suono della campanella; è un lavoro continuo“.