Questo weekend della manifestazione le “Vie dei Tesori” lo abbiamo dedicato alle viste che si possono ammirare dall’alto e ai palazzi storici della città. Nell’ordine potrete vedere nella gallery fotografica: la Torre di San Nicolò di Bari (via Nunzio Nasi,18), Palazzo Branciforte (via Bara all’Olivella,2), Palazzo Alliata di Villafranca (piazza Bologni, 20) e la Chiesa del Carmine Maggiore a Ballarò (via Giovanni Grasso, 13/a).
TORRE DI SAN NICOLO’ DI BARI:
Paritamo da qui da dove si potrà ammirare una vista mozzafiato della città salendo sulla torre. Quest’ultima risale al ‘300 ed era la torre civica fatta edificare dalla Universitas palermitana per difendere le mura del Cassaro. Terminata tale necessità venne ingentilita con bifore intarsiate. Nel XVI secolo fu aggiunto anche un orologio che batteva la “castiddana” per annunciare agli artigiani di chiudere bottega e alla popolazione di rientrare nelle proprie abitazioni.
PALAZZO BRANCIFORTE E MUSEO DEI PUPI CUTICCHIO:
La costruizone risale al ‘500 ma fu solamente nell’800 che il palazzo divenne un luogo simbolo della città, cioè quando divenne sede del “Monte della Pietà per la Pignorazione“. L’edificio subì molti danni nel 1848 a causa di un incendio e poi della Seconda Guerra Mondiale. Negli anni 2000 venne acquistato dalla Fondazione Banco di Sicilia che, grazie al restauro firmato da Gae Aulenti, ne ha fatto un centro culturale polivalente. Oggi l’edificio ospita anche una bellissima biblioteca e i pupi del maestro Cuticchio.
PALAZZO ALLIATA DI VILLAFRANCA:
Qui vi portiamo a fare un salto nella storia e nel fasto di uno dei palazzi più belli del ‘700 in città. Stucchi, maioliche, mobili e arredi fanno della dimora un luogo unico. Costruito sui resti di dueu palazzaetti di don Aloisio Beccadelli di Bologna, assunse la sua attuale configurazione a metà del XVII secolo per mano di Francesco Alliata e Lanza di Villafranca. All’interno si trova, inoltre, una collezione d’arte pregevole che comprende la celebre “Crocifissione” di Antoon Van Dyck, oltre alle tele di Matthias Stom e due opere di Pietro d’Asaro.
CHIESA DEL CARMINE MAGGIORE:
Entrare dentro il mercato di Ballarò è già un’esperienza particolare, e tra odori e colori, alzando lo sguardo si intravede una cupola smaltata di maioliche. Costruita dai Carmelitani alla fine del XII secolo venne distrutta e ricostruita nel 1627-67 su progetto di Mariano Smiriglio. Da ammirare, oltre alla facciata, all’interno sono l’acquasantiera e le statue gaginesche, gli stucchi di Giacomo Serpotta e la “Vergine del Carmelo con Sant’Andrea Corsini” dipinta da Pietro Novelli.