I vigili del fuoco impegnati a spegnere un incendio, sono stati prima minacciati e insultati e poi derubati di importanti attrezzature di soccorso.
E’ accaduto, come ricostruiscono i quotidiani La Sicilia e Giornale di Sicilia, due sere fa nel popoloso rione Librino di Catania dove i pompieri erano intervenuti per spegnare un rogo che era divampato al sesto piano di un condominio a otto elevazioni.
Le persone al settimo e all’ottavo piano, bloccate da fiamme e fumo, sono state messe in salvo dai vigili del fuoco con un’autoscala. Una decina di persone è stata medicata dal personale medico delle ambulanze del 118, altre sono state trasportate in ospedale.
Durante le fasi concitate dei soccorsi qualcuno ha rubato attrezzature che si trovavano a bordo del mezzo dei vigili del fuoco. I pompieri rivelano che sono importanti ‘arnesi del mestiere’.
“Roba da matti. Proporremo un’aggravante per chi deruba soccorritori e professionisti che salvano vite” ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, commentando la notizia.
“Basta con gli atteggiamenti ostili – dicono i sindacati – non sono tollerabili né ammissibili“.
A fargli da eco, il sottosegretario all’Interno con delega ai vigili del fuoco, Stefano Candiani: “Occorre mettere un freno a questo assurdo fenomeno in costante diffusione. Assieme al ministro Salvini – aggiunge – stiamo pensando ad una modifica di legge che inasprisca le pene verso chi commette questo tipo di reato che, ripeto, condanniamo sotto ogni punto di vista. Sui fatti di Catania ho già parlato con il Prefetto Sammartino il quale porterà al Comando provinciale dei Vigili del fuoco, la mia vicinanza e solidarietà. Mi auguro che i responsabili siano presi nel più breve tempo possibile e perseguiti in termini di legge, senza attenuante alcuna”.
Aggiornamento:
Intanto è giunta notizia che gli autoprotettori, maschere con le bombole di ossigeno per accedere nei locali pieni di fumo, rubati sono stati trovati, scarichi, su mezzi dei pompieri. Lo ha reso noto il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Giuseppe Verme, che ha condannato il gesto, “esecrabile, senza giustificazione e penalmente rilevante” e lo ha collegato “alla volontà di prestare personalmente soccorso a familiari bloccati nel palazzo in fiamme“.
“Il furto ci ha messo in difficoltà – osserva il comandante – perché il personale non ha potuto utilizzare gli autoprotettori rubati ed é un fatto molto grave. Non ci sono scuse, ma purtroppo accade quando qualcuno ha paura“.
Il comandante Verme dell’accaduto ha già “parlato con il prefetto Claudio Sammartino” che “si recherà in caserma a esprimere solidarietà ai vigili del fuoco“.
“Sarebbe bello – dice – che il quartiere chiedesse scusa per quanto accaduto, esprimendo vicinanza ai pompieri che lavorano per salvare vite umane“.