Oggi, la pandemia e, più precisamente il lockdown e lo smartworking, ci hanno messo di fronte a numerosi nuovi casi di violenza e molestie, non solo domestici ma anche sul lavoro.
Il 10 novembre, dunque, Confapi Sicilia ha sottoscritto con CIGL, CISL e UIL l’Accordo regionale contro la molestia e le violenze nei luoghi di lavoro.
Un segnale importante, in questo periodo difficile che stanno vivendo lavoratori e lavoratrici e nel quale si potrebbero subire forme di ricatto occulto e maggiore stress lavorativo anche da remoto e non solo in presenza.
A sottoscrivere l’accorso con la Presidente di Confapi Sicilia, Dhebora Mirabelli, i Segretari regionali di CGIL, CISL e UIL – Alfio Mannino, Sebastiano Cappuccio e Claudio Barone, i quali si ritengono “molto soddisfatti della firma dell’accordo di oggi e del costruttivo confronto con Confapi che rimette al centro la tematica del benessere organizzativo e relazionale nei luoghi di lavoro a sostegno della produttività e dell’occupazione femminile, fondamentale per il rilancio dell’Isola“.
L’Osservatore Digitale “6come6” sarà online e visibile pubblicamente a partire dalle ore 17 di domani, 25 novembre 2020, per celebrare la Giornata internazionale contro la violenza e molestie sulle donne.
LE PAROLE DI DHEBORA MIRABELLI
“In attuazione del citato accordo – inizia la presidente –, riteniamo fondamentale essere promotrici della realizzazione dell’Osservatore Digitale a quindici giorni dall’avvenuta stipula“.
“L’Osservatore Digitale “6come6” – spiega in seguito – innescherà processi virtuosi nell’attivazione di partnership con gli stakeholder territoriali a diverso titolo coinvolti nella lotta contro le molestie e le violenze nei luoghi di lavoro e si spera, su un tema così importante e generalmente diffuso, di fare squadra con le altre Associazioni di Categorie e Sindacali affinché ci si adoperi tutti insieme nella diffusione di azioni di prevenzione, sensibilizzazione e attuative delle forme di tutela più efficaci per lavoratori e datori di lavoro“.
“Auspichiamo altri sviluppi – conclude Mirabelli –, perché questo progetto, come tutti i nostri progetti, nascono ambiziosi e scalabili. Ci piace essere anticipatori e fare da apri pista ogni volta che parliamo di trasformazione digitale ed eticità delle imprese. Sono fortemente convinta che l’impiego migliore della tecnologia è al servizio di strategie e azioni di politica sociale oltre che economica“.
COME NASCE L’OSSERVATORE DIGITALE
“6come6” è stato ideato e progettato da Confapi Sicilia con il supporto dell’Ente Nazionale per la Trasformazione Digitale per creare un punto di osservazione facile, veloce e sicuro a supporto di imprese e lavoratori nel contrasto alle molestie e violenze nei luoghi di lavoro.
Come rievoca il logo scelto, l’intenzione è mettere su un piedistallo “digitale” imprese e lavoratori etici e coraggiosi affinché possano esprimere perplessità, paure e soprusi.
Confapi ha inoltre voluto identificarlo con il nome “6come6” per rievocare le tutele e le protezioni introdotte dalla storica normativa in materia di sicurezza sul posto di lavoro, Legge 626 del 1994 e successive modifiche e integrazioni, in un’ottica di mainstreaming.
L’azienda si auspica che la prevenzione e il contrasto a condotte discriminatorie e lesive dell’integrità psico-fisica dei lavoratori vittime di violenze e molestie diventino pratiche condivise e generalmente integrate e accettate, così come ormai le norme e gli strumenti della più ampia normativa in tema di sicurezza sul lavoro, da ogni imprenditore che ha a cuore l’eticità, integrità ed efficienza della sua azienda.
PERCHÈ OSSERVATORE E NON OSSERVATORIO
Imprese, lavoratori, associazioni datoriali e sindacati devono adottare la stessa prospettiva e mettersi dalla stessa parte per meglio comprendere il fenomeno e contrastarlo più efficacemente.
Confapi ha avuto l’idea pensando al modo più corretto per rendere attuativo l’impegno siglato con i sindacati che sono diventati oggi i sostenitori, accogliendo l’iniziativa con entusiasmo e grande spirito di collaborazione.
COSA CONSENTE DI FARE L’OSSERVATORE
L’Osservatore sostanzialmente permette di:
• Segnalare in modo facile, veloce e sicuro le molestie e/o violenze subite o conosciute nei luoghi di lavoro;
• Sottoscrivere e inviare online la dichiarazione di inaccettabilità ed eticità alle imprese socialmente responsabili;
• Aiuta, inoltre, tutti gli stakeholder con ruoli istituzionali, di rappresentanza e politici a comprendere il fenomeno e a proporre azioni più efficaci.
Inoltre, per le imprese associate Confapi Sicilia, genererà una sorta di “marchio di eticità“, riconoscendo a seconda dell’impegno e delle iniziative messe in campo uno “status” nel quale ogni imprenditore possa riconoscersi come testimone, ambasciatore o partner delle azioni di “6come6”.
Ad esempio chi sottoscriverà la dichiarazione di inaccettabilità di comportamenti lesivi dell’integrità psico-fisica dei propri dipendenti è un testimone, chi segnala una buona pratica aziendale è un ambasciatore, chi attiva percorsi di sensibilizzazione e formazione attuativi dell’Accordo sindacale regionale siglato sarà considerato partner attivo delle iniziative promosse.
SICUREZZA E ANONIMATO
Sono tutte questioni approfondite con il Presidente dell’Ente della Trasformazione Digitale, Pasquale Aiello, e vengono garantite mediante anche l’utilizzo etico della blockchain affinché si abbia una certificazione dei dati seria e funzionale ad analisi, studi e ricerca.
Il segnalatore, sia esso vittima o testimone, può scegliere di fare una segnalazione anonima o inserire le proprie generalità. In caso di fatti gravi e accertati sarà nostra cura offrire una tutela alle vittime coinvolgendo forze dell’ordine, magistrati, centri antiviolenza, legali ed esperti che a diverso titolo operano sul territorio.
La prima finalità, in qualità di Associazione Datoriale, è di acquisire più informazioni possibili sulla descrizione e vastità del fenomeno per meglio comprenderlo, metterlo in evidenza e contrastarlo.
Inoltre, Confapi intende scendere in campo accanto alle imprese siciliane per salvaguardare la loro reputazione, la loro eticità, circoscrivere le responsabilità di condotte lesive di diritti umani in capo ai responsabili e fare molta prevenzione.
La violenza è un costo aziendale in termini di malessere organizzativo, assenteismo e produttività legata ad atteggiamenti non professionali e afferenti la sfera privata di chiunque ne resta coinvolto.
I dati più recenti analizzati dall’Istat dicono che tra le vittime più dell’85% delle donne subisce molestie e violenze proprio sui luoghi di lavoro.
L’azienda non poteva dunque non ideare e progettare strumenti innovativi e tecnologici a servizio delle imprese per mettere in maggior evidenza e in luce comportamenti inaccettabili.