Cateno De Luca accusa Valentina Zafarana di “ostruzionismo all’Ars” sulle iniziative presentate in aula per sostenere il territorio di Messina e la deputata del Movimento Cinque Stelle replica “per le rime”. Zafarana va al contrattacco, riservando pesanti bordate al collega e candidato sindaco per le Comunali del 10 giugno nella Città dello Stretto.
“In uno dei suoi memorabili film – afferma in una nota Zafarana -, Totò vendeva la Fontana di Trevi a un turista credulone che, al momento di reclamare il suo diritto di proprietà sul monumento, veniva direttamente portato in manicomio. Non auguriamo la stessa fine all’on. Cateno De Luca, ma il rischio che le sue dichiarazioni finiscano nella rubrica “balle spaziali” è incredibilmente consistente”.
“Ma veniamo ai fatti – continua Zafarana -. Da giorni vengo accusata di aver “provato a bloccare le centinaia di milioni” che lui avrebbe portato a Messina. Come Movimento, saremmo i primi a gioire se Messina venisse sommersa da fiumi di milioni. Purtroppo, nulla di quello che dice Cateno è vero. O nella più remota delle ipotesi, rappresenta solo una vana speranza. E lui lo sa benissimo. Per due semplici motivi: il primo è che il fondo Poc da cui avrebbe attinto le risorse, non è utilizzabile per gli scopi da lui indicati e con le modalità da lui usate. Semplicemente perché quel fondo è il Programma Operativo Complementare che rientra all’interno della programmazione e non può un deputato regionale riprogrammare quella spesa. L’unico modo per farlo era modificare l’articolo che prevedeva somme “solo per Messina” e ampliarlo a tutta la Sicilia. Così come avevamo proposto noi. Ma lui probabilmente non ha colto. Le somme quindi per “il superamento della crisi idrica di Messina”, per “la bonifica dell’Ex-Sanderson”, per “il risanamento della città di Messina” che lui rivendica oggi non esistono”.
“Il secondo motivo – aggiunge la parlamentare messinese dei grillini – è che i fondi Poc sono totalmente impegnati per finanziare l’Accordo di Programma previsto nella Delibera Cipe 94/2015 e addirittura versati su una contabilità speciale prevista solo per quegli interventi. Il Poc è un fondo di 1.600 milioni così impegnati: 780 milioni per la delibera Cipe n. 94/2015; 297,5 milioni per la L.R. n. 3/2016; 555,31 milioni con deliberazioni di Giunta”.
Poi l’affondo finale della Zafarana. “Ripeto, saremmo i primi a gioire se Messina potesse godere di risorse economiche maggiori, ma siamo anche i primi (e forse gli unici) a portare avanti una politica seria e concreta che non prende in giro i cittadini con finti slogan e boutade da quattro soldi. Consigliamo quindi all’on. De Luca – conclude la deputata grillina – di evitare di dispensare inesattezze e conservare il fiato per qualcosa di più utile. Tipo suonare la zampogna, pratica in cui sembra eccellere”.