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Se la zona rossa non dovesse funzionare la Regione Siciliana attuerà misure ancora più rigorose e prorogherà il provvedimento. Lo ha annunciato il governatore Nello Musumeci sottolineando che “se le misure non vengono osservate e se nessuno controlla e sanziona non otterremo alcun risultato. Se il dato non dovesse convincermi – ha annunciato il governatore Nello Musumeci – chiuderò anche le elementari e la prima media”.
“C’è una minoranza di siciliani – ha aggiunto – che per incoscienza o per altro non rispetta le regole causando grandi sacrifici sociali ed economici a tutti gli altri“.
Il presidente Musumeci, sulle polemiche per la zona rossa in Sicilia, è intervenuto parlando dell’Isola come di “una terra Pirandelliana dove ‘c’è chi la vuole cotta e c’è chi la vuole cruda’, c’è sempre qualcuno che si lamenta, ma noi tiriamo dritto per tutelare salute e vite“. Il governatore ha ricordato che “la Sicilia è la prima regione italiana per numero di vaccinazioni” e che le decisioni sulla zona rossa sono state adottate dopo “un attento esame con gli assessori Razza e Lagalla dei parametri del contagio“. “La possibilità di adottare misure per ridurre l’impennata dei contagi, che ha seriamente preoccupato il governo e il sistema sanitario regionale – ha osservato – è una decisione sofferta e a lungo meditata. Non è una scelta dettata da spinte emotive“.
L’INTERVENTO DELL’ASSESSORE RAZZA
E proprio sul tema dei vaccini è intervenuto l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza: “L’auspicio è che in tempi rapidi l’Ema voglia liberare altri vaccini, perché è assurdo che ce ne siano che possano essere utilizzati in altri Paesi anche dell’Occidente, ma che in Europa non vengano ancora consentiti. Forse è il caso, anche per questo annuncio che viene da Pfizer, che in sede comunitaria ci si dia una mossa dal punto di vista delle autorizzazioni“, ha affermato l’assessore durante l’incontro sulla zona rossa nell’Isola.
“Abbiamo dovuto quasi sospendere in alcune province la campagna vaccinale per garantire i richiami – ha aggiunto – Siamo partiti con un veloce sprint, poi abbiamo fatto magazzino per i richiami per prudenza. Ho dovuto dare indicazione nelle scorse ore, fino a quando lunedì non ci sarà chiarezza da parte di Arcuri, di sospendere le attività dove il magazzino non è adeguato alle esigenze perché non possiamo permetterci di non avere le dosi di richiamo. Nelle province in cui non ci sono le dosi per i richiami – ha annunciato – valuteremo di sospendere la prime inoculazione. Lunedì ci confronteremo con lo Stato dopo che l’azienda ha spiegato che la riduzione è dovuta a una ristrutturazione che le permetterà una maggiore produzione”.
“Per i ricoveri in Sicilia si resta gradualmente al di sotto delle soglie di sicurezza della rete ospedaliera. Siamo sotto il 30% per quanto riguarda le terapie intensive e il 40% per la degenza ordinaria”, sottolinea.
Sulla dichiarazione della zona rossa nell’Isola, l’assessore ha ricordato che “in tutta l’Europa le misure più forti garantiscono la diminuzione drastica dei contagi. Noi – ha aggiunto Razza – abbiamo la serena consapevolezza che queste settimane ci consentiranno di vedere diminuire i contagi. Lo dice quanto accaduto nella fase precedente. Questo metterà in sicurezza il sistema sanitario e le attività produttive e ci consentirà di uscire in maniera rapida dalla attuale situazione”.
LE PAROLE DELL’ASSESSORE LAGALLA
“Ieri sera sono stato raggiunto da tante telefonate e in particolare una docente nell’apprezzare l’azione del governo – ha detto l’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla – e mi ha detto: ‘assessore si ricordi che la scuola è vita’. Io sono assolutamente d’accordo con questo assunto ma sono anche preoccupato della esigenza e della necessità che questa vita scolastica prosegua nel rispetto delle regole e nel mantenimento delle condizioni di sicurezza, tanto per i docenti quanto per gli studenti. Questo ha fatto il governo regionale, muovendosi con responsabilità cautela e riferimento oggettivo ai dati forniti, a livello nazionale quanto a livello regionale, dal comitato tecnico scientifico e dal dipartimento osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale alla Salute“.