È stato presentato ieri a Palermo, presso la Sala delle Carrozze di Villa Niscemi, il Rapporto Zoomafia 2024. Come ogni anno l’Osservatorio Nazionale Zoomafia LAV ha chiesto alle Procure italiane i dati relativi ai crimini contro gli animali al fine di avere una visione affidabile, ancorché non esaustiva, dei vari reati consumati nel nostro Paese.
Alla presentazione hanno partecipato l’autore del Rapporto Ciro Troiano, criminologo e responsabile Osservatorio Zoomafia LAV, Giorgia Matesi, responsabile della LAV palermitana, il prof. Paolo Calabrese della Fondazione Antonino Caponnetto, l’assessore con delega al Benessere animale del Comune di Palermo Fabrizio Ferrandelli, oltre ad alcuni esponenti politici locali e nazionali, cittadini, realtà associative e volontari del territorio.
Durante la presentazione del Rapporto Zoomafia 2024 a Villa Niscemi, l’assessore Fabrizio Ferrandelli, ha elogiato il lavoro di documentazione svolto dalla LAV, sottolineando “l’importanza del report nel far emergere le realtà più critiche”.
“Nel Rapporto Zoomafia 2024 – ha dichiarato Ferrandelli – ho trovato molte delle situazioni con cui ci confrontiamo quotidianamente, in particolare i casi di maltrattamento animale e i combattimenti clandestini nella città di Palermo. Proprio per questo, da diversi mesi abbiamo rafforzato il coordinamento tra il nucleo cinofili, ippomontato e il Settore Benessere Animale della Polizia Municipale di Palermo, intensificando i controlli e la sorveglianza del territorio”.
L’assessore Ferrandelli ha poi posto l’accento sulla problematica delle corse clandestine di cavalli e sul giro d’affari illegale che vi ruota attorno: “Questa estate siamo stati particolarmente severi, effettuando numerosi *sequestri e confische*, ma per contrastare efficacemente questo fenomeno è necessario un intervento legislativo a livello nazionale, che fornisca ai comuni strumenti più incisivi”.
Il quadro per la Sicilia si basa sui dati ottenuti da un campione pari al 70% di tutte le Procure della regione. Il Rapporto Zoomafia 2024 della LAV, alla sua venticinquesima edizione, fornisce un quadro dettagliato delle attività illecite che coinvolgono animali in Italia, confermando la crescita esponenziale e preoccupante di alcuni reati come il traffico di cuccioli, il bracconaggio, le corse clandestine e i combattimenti tra animali. Il Rapporto esamina lo sfruttamento criminale di animali nel 2023 e ha il patrocinio della Fondazione Antonino Caponnetto.
Combattimenti tra animali, corse clandestine di cavalli, traffico di cuccioli, truffe nell’ippica, business illegale dei canili, contrabbando di fauna e bracconaggio organizzato, macellazioni clandestine e abigeato, pesca di frodo e illegalità nel comparto ittico, uso di animali a scopo intimidatorio o per lo spaccio di droga, traffici di animali via internet e zoocriminalità minorile: questi gli argomenti analizzati nel Rapporto Zoomafia 2024 da Ciro Troiano, criminologo e responsabile Osservatorio Zoomafia LAV.
“La Sicilia si conferma per il numero di denunce e la tipologia dei reati tra le regioni più a rischio di criminalità zoomafiosa – sostiene Ciro Troiano –. I profitti economici legati allo sfruttamento criminale degli animali rappresentano una fonte di guadagno importante per i vari gruppi di delinquenti dediti a tali traffici, si pensi alle corse clandestine di cavalli, ai combattimenti tra cani o alla macellazione clandestina”.
Alla presentazione del *Rapporto Zoomafia 2024*, la responsabile di LAV Palermo, Giorgia Matesi, ha sottolineato l’importanza di discutere del fenomeno in Sicilia, dove si registra ancora una forte presenza di crimini legati allo sfruttamento degli animali.
“Ieri abbiamo avuto il piacere di presentare il rapporto con Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia LAV, e il professore Paolo Calabrese della Fondazione Antonino Caponnetto”, ha dichiarato Giorgia Matesi.
“La Sicilia – ha proseguito Matesi – continua purtroppo a essere teatro di combattimenti tra cani, corse clandestine e traffici legati al mare, con attività che sfruttano gli animali per finanziare la mafia e dominare interi territori”.
La responsabile di Lav Palermo ha concluso esprimendo forte preoccupazione per il coinvolgimento crescente di giovani in crimini contro gli animali: “Il numero di ragazzi coinvolti è purtroppo in aumento. Per questo motivo siamo molto presenti e attivi nelle scuole, proponendo attività di prevenzione per contrastare la violenza nei confronti degli animali”.
I dati in Sicilia
In Sicilia, il fenomeno delle zoomafie si conferma preoccupante. La regione continua a essere uno dei principali hotspot per crimini contro gli animali, soprattutto per quanto riguarda il bracconaggio e le corse clandestine di cavalli.
Questi fenomeni, in particolare nelle province di Catania e Palermo rappresentano una piaga sociale che coinvolge una varietà di attori criminali, spesso collegati alla criminalità organizzata.
Dall’analisi condotta su 13 delle 20 procure siciliane, emerge un incremento significativo delle denunce e delle indagini su reati come il maltrattamento degli animali, le corse clandestine e l’uccisione di animali.
Abbiamo analizzato, tramite i dati delle procure, in particolare proprio questi tre aspetti in forte crescita:
Corse clandestine di cavalli: il fenomeno persistente
Le corse clandestine di cavalli rappresentano uno dei reati più radicati e preoccupanti in Sicilia. Si tratta di un business illegale che genera profitti consistenti per le organizzazioni criminali, coinvolgendo non solo gli animali ma anche un sistema complesso di scommesse illegali.
Nel 2023, il Tribunale per i Minorenni di Messina ha registrato 3 indagati per questo reato, mentre la Procura per i Minorenni di Palermo ha visto 5 indagati coinvolti in casi simili .
Queste corse, organizzate su strade pubbliche o private, spesso in condizioni estremamente pericolose, mettono a rischio non solo la vita degli animali, che sono sottoposti a doping e abusi, ma anche quella delle persone coinvolte. Le autorità faticano a tenere sotto controllo il fenomeno, che continua a diffondersi, complici la connivenza di parte della popolazione e le difficoltà di applicazione della legge.
“Le corse clandestine di cavalli assumono, in tema di illegalità e controllo del territorio, particolare rilevanza – afferma Ciro Troiano, che aggiunge – Tali corse, attività criminale lungamente sottovalutata, insieme alle scommesse illegali e al rischio per la incolumità di persone e animali, rappresentano una plateale manifestazione del potere della criminalità che si appropria di pezzi del territorio. Sono riduttive le analisi che relegano le gare clandestine ai confini della microcriminalità, senza contiguità con interessi economici e illegali di più ampio spessore. Al contrario, esiti giudiziari e analisi investigative testimoniano come esse rientrino nel circuito criminale territoriale e siano inserite in un più ampio e allarmante contesto delittuoso, rappresentando l’estrinsecazione di un carisma delinquenziale ostentato, che rafforza la fama criminale di soggetti storicamente appartenenti a famiglie mafiose”.
Maltrattamento degli animali: una crescita preoccupante
Il maltrattamento degli animali, che comprende una vasta gamma di abusi, è l’altro reato che sta crescendo in maniera preoccupante. Nel 2023, sono stati registrati 4 procedimenti con 5 indagati presso il Tribunale per i Minorenni di Catania per casi di maltrattamento. Anche a Palermo e Messina si sono registrati diversi casi: la Procura di Palermo ha avviato 2 procedimenti con 6 indagati per maltrattamento, mentre Messina ne ha registrati 3 con 5 indagati .
Questi dati mostrano chiaramente quanto il fenomeno sia diffuso in tutta la regione, spesso alimentato da pratiche tradizionali radicate in certe comunità, dove gli animali sono trattati come semplici strumenti da sfruttare per profitto o divertimento.
Uccisione di animali: tra crudeltà e impunità
Infine, l’uccisione di animali rappresenta un reato che ha avuto un impatto devastante nel 2023. Il Tribunale per i Minorenni di Palermo ha registrato 2 procedimenti con 2 indagati per uccisione di animali, segno che la crudeltà contro gli animali non conosce limiti. L’uccisione di animali, che spesso avviene come atto di vendetta o come parte di rituali violenti, continua a rappresentare una problematica di difficile soluzione.
Spesso gli autori di questi reati agiscono con la convinzione di rimanere impuniti, contribuendo a una cultura di violenza e disprezzo per la vita.
Analisi completa dei dati regionali
L’analisi dei dati provenienti dalle procure siciliane permette di delineare un quadro complesso. Nel 2023, in Sicilia sono stati registrati almeno 705 fascicoli, circa l’8,15% di quelli nazionali, con un tasso di 13,94 procedimenti ogni 100.000 abitanti. Gli indagati sono stati almeno 444, corrispondenti al 9,35% del totale nazionale . Le procure di Palermo, Messina e Catania sono tra quelle che hanno visto il maggior numero di procedimenti, confermando quanto questi territori siano particolarmente colpiti dal fenomeno dei reati contro gli animali.
I dati delle Procure più importanti: Palermo, Catania e Messina
La Procura di Palermo ha registrato un aumento del 32,97% dei procedimenti, passando da 94 a 125 nel 2023. Anche il numero degli indagati è aumentato del 20,31%, raggiungendo quota 77 . Questo incremento evidenzia una maggiore attenzione da parte delle autorità, ma anche la crescita del fenomeno nella città.
A Messina, la situazione è altrettanto grave: sono stati aperti 63 procedimenti con 50 indagati, segnando un incremento del 47,06% rispetto all’anno precedente . La criminalità organizzata, soprattutto per quanto riguarda le corse clandestine e il traffico di animali, sembra essere una delle principali cause di questa escalation.
A Catania, pur registrando una leggera diminuzione del numero dei fascicoli (da 200 a 179), si conferma un elevato numero di indagati: 153 nel 2023 . La città continua a essere un centro nevralgico per le attività criminali legate agli animali, con casi di maltrattamento e sfruttamento in aumento.
Le altre Procure
A Caltagirone (CT) in totale nel 2023 sono stati registrati 19 procedimenti a carico di ignoti. Rispetto al 2022, il numero dei fascicoli è
diminuito del -13,64% passando da 22 a 19.
Alla Procura di Caltanissetta nel 2023 sono stati registrati 35 procedimenti con 9 indagati. Rispetto al 2022, i fascicoli sono diminuiti del -22,22%, passando da 45 a 35, e gli indagati del -35,71%, passando da 14 a 9.
Rimane invariata la situazione a Enna dove in totale nel 2023 sono stati registrati 22 procedimenti con 15 indagati. Rispetto al 2022, il numero dei fascicoli è identico al precedente anno: 22. Dimunuiti invece gli indagati del -11,76%, passando da 17 a 15.
A Marsala (TP): nel 2023 sono stati registrati 36 procedimenti con 15 indagati. Rispetto al 2022, i fascicoli sono diminuiti del -10%,
passando da 40 a 36, e gli indagati del -44,44%, passando da 27 a 15.
A Ragusa: in totale nel 2023 sono stati registrati 52 procedimenti con 42 indagati. Mancano i dati riferiti al 2022 per un confronto.
A Siracusa: in totale nel 2023 sono stati registrati 50 procedimenti con 19 indagati. Rispetto al 2022, i fascicoli sono diminuiti del
-16,67%, passando da 60 a 50, e gli indagati del -45,71%, passando da 35 a 19.
A Termini Imerese (PA): in totale nel 2023 sono stati registrati 61 procedimenti con 23 indagati. Rispetto al 2022, i fascicoli sono aumentati del 12,96%, passando da 54 a 61, mentre gli indagati sono diminuiti del -32,35%, passando da 34 a 23.
A Trapani: in totale nel 2023 sono stati registrati 50 procedimenti con 15 indagati. Rispetto al 2022, i fascicoli sono aumentati del 31,58%,
passando da 38 a 50, mentre gli indagati sono diminuiti del -44,44%, passando da 27 a 15.
I dati raccolti sono relativi al numero totale dei procedimenti penali sopravvenuti nel 2023, sia noti che a carico di ignoti, e al numero di indagati per reati a danno di animali, come uccisione di animali (art. 544bis cp), maltrattamento di animali (art. 544ter cp), spettacoli e manifestazioni vietati (art. 544quater cp), combattimenti e competizioni non autorizzate tra animali (art. 544quinquies cp), uccisione di animali altrui (art. 638 cp), abbandono e detenzione incompatibile (art. 727 cp), reati venatori (art. 30 L. 157/92) e traffico illecito di animali da compagnia (art. 4 L. 201/10).
Giustizia Minorile: un dato allarmante che sale ogni anno
Per quanto riguarda la Giustizia minorile, nel 2023, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Catania sono stati registrati 4 procedimenti con 5 indagati per maltrattamento di animali.
Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Messina, invece, sono stati registrati 3 procedimenti con 5 indagati per maltrattamento di animali e 1 procedimento con 3 indagati per corse clandestine di cavalli.
Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Palermo sono stati registrati 2 procedimenti con 2 indagati per uccisione di animali, 2 procedimenti con 6 indagati per maltrattamento di animali e 1 procedimento con 5 indagati per corse clandestine di cavalli.
Mafia e agroalimentare in Sicilia, il rapporto DIA: le infiltrazioni mafiose nei fondi pubblici nel 2023
La Relazione della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) per il primo semestre del 2023 evidenzia come la mafia siciliana continui a infiltrarsi in diversi settori economici, con un focus sul comparto agropastorale.
Le indagini mostrano come le organizzazioni criminali, attraverso prestanomi e professionisti compiacenti, sfruttino i contributi pubblici destinati allo sviluppo rurale, specialmente nelle aree interne della Sicilia. Queste infiltrazioni compromettono lo sviluppo economico locale, creando ingenti guadagni illeciti.
Il Prefetto di Palermo ha emesso 39 provvedimenti antimafia, colpendo settori come la sanità, i servizi funebri, i parcheggi e il commercio ittico, mentre nella provincia di Trapani sono stati emessi 12 provvedimenti contro aziende dei settori edile e agroalimentare.
In particolare, nella provincia di Caltanissetta, le operazioni di contrasto alle truffe sui fondi europei per l’agricoltura hanno rivelato numerosi tentativi di accaparramento illecito delle sovvenzioni. L’operazione “Banca delle terre” ha portato all’arresto di un imprenditore per truffa aggravata.
Nella provincia di Enna, continuano le indagini sulle truffe nei finanziamenti comunitari, culminate nell’operazione “Carta bianca”, che ha svelato il coinvolgimento di aziende agricole in pratiche fraudolente.
A Messina invece, è emerso il clan dei Tortoriciani attivo nel settore agropastorale, sfruttando fondi pubblici per lo sviluppo rurale. La DIA ha eseguito anche numerosi sequestri e confische, tra cui una confisca definitiva di beni per oltre 6,8 milioni di euro appartenenti a un imprenditore legato al clan dei Tortoriciani, consolidando la stretta mafiosa sui fondi destinati allo sviluppo del territorio.
Ciro Troiano: “Il business della macellazione clandestina e il pascolo abusivo”
“Varie inchieste – ha continuato Troiano -, hanno inoltre svelato infiltrazioni mafiosi nel commercio all’ingrosso e al dettaglio di pesce, o nella corsa l’accaparramento di terreni agricoli per ottenere contributi di sostegno allo sviluppo rurale. Il comparto agropastorale attira l’interesse delle consorterie mafiose affiancate da prestanomi e professionisti compiacenti. In questo ambito le indagini hanno disvelato anche il coinvolgimento di soggetti non direttamente legati alle organizzazioni criminali che hanno cercato di accaparrarsi ingiusti profitti attraverso false attestazioni o condotte fraudolente o che hanno posto in essere reati tipici in tali contesti, come l’abigeato, la macellazione clandestina, il pascolo abusivo”.
“Si sbaglia se si pensa che siano attività delinquenziali residuali - continua Troiano. - Se si contestualizzano alcuni fenomeni, si scopre che non sono affatto attività illegali trascurabili. Se, ad esempio, si controllano i pascoli, ciò vuol dire mettere le mani su uno degli affari più cospicui e remunerativi del territorio, che non ha nulla da invidiare agli altri business criminali”.
Insomma, - conclude Troiano -, sono molteplici gli interessi nello sfruttamento criminale degli animali che possono stimolare gli appetiti della criminalità organizzata e i casi accertati lo dimostrano”.
FONTE DATI: CIRO TROIANO – RAPPORTO ZOOMAFIA 2024 LAV