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Ztl notturna a Palermo, parla l’avvocato: “Il Comune sospenda l’ordinanza” | Intervista

venerdì 24 Gennaio 2020
Alessandro Dagnino

L’ordinanza della Ztl notturna di Giusto Catania e della giunta del sindaco Orlando sarà impugnata da Confcommercio che ricorrerà al Tar. Ma non solo. Numerose associazioni e liberi cittadini si stanno muovendo sullo stesso versante. Insomma questa Ztl notturna non è stata ben accetta da parte dei palermitani.

Una serie di comunicati stampa di fuoco hanno acceso il dibattito politico di ieri (23 gennaio ndr) tra l’assessore alla Mobilità Giusto Catania e il presidente di Confcommercio Patrizia Di Dio. La tensione a pochi giorni dall’ufficialità dell’ordinanza è alta. L’avvocato nominato da Confcommercio per ‘battagliare’ sulla Ztl notturna in sede legale è Alessandro Dagnino.

Lo stesso legale che nel 2016 ha messo nero su bianco il pensiero di molti cittadini ricorrendo al Tar contro la vecchia ztl: in quella occasione il Tribunale Amministrativo Regionale aveva accolto il ricorso presentato da tre associazioni e duecento cittadini, decidendo per la sospensiva del tanto contestato decreto emanato dal Comune di Palermo che istituiva le Ztl 1 e 2, interdette alle vetture euro 0, 1 e 2. Le motivazioni dell’accoglimento del ricorso erano state varie, a partire dal fatto che il Comune aveva introdotto contestualmente le Ztl 1 e 2 mentre nel Piano generale del traffico era prevista l’implementazione progressiva delle zone e in particolare, la Ztl 2 doveva essere attivata dopo miglioramenti del sistema di trasporto pubblico; l’insieme delle due zone a traffico limitato sarebbe stata la Ztl più estesa d’Europa.

Avvocato per chi agirà legalmente contro la ztl notturna?

Ho ricevuto mandato da Confcommercio, quindi Confcommercio agirà come associazione rappresentativa negli interessi dei commercianti che hanno attività notturne quindi tendenzialmente bar ristoratori locali notturni ecc..

E i cittadini comuni?

So che si stanno organizzando dei gruppi di cittadini per aderire al ricorso a livello individuale e su questo poi valuteremo naturalmente se potranno o fare un ricorso parallelo o unirsi.

Lei non è nuovo sui ricorsi contro le ztl…

No. Il primo ricorso contro le ztl era nata dai cittadini e poi le associazioni si sono unite.

 

Quali sono i problemi giuridici di questa ordinanza?

Ci sono due profili di natura regolamentare: il primo è che il Piano generale del traffico urbano sarebbe dovuto essere aggiornato prima di introdurre una ordinanza così rilevante e i tempi di aggiornamento del Pgtu sono cadenzati dalla legge. Quindi, in mancanza di aggiornamento crediamo che sia da censurare. Il secondo è che l’articolo 12 della legge regionale numero tre del 17 maggio 2016 prevede che i comuni per istituire o mantenere le Ztl entro 90 giorni dalla data dell’entrata in vigore della legge debbano adottare degli elementi fondamentali per le zone a traffico limitato. Ora questo regolamento non è stato adottato ma hanno deciso di procedere ugualmente. Entrambi sono due elementi significativi.

Sono questi quindi gli elementi su cui farà leva per il ricorso?

L’ordinanza è stata adotta ieri, queste sono le prime considerazioni a caldo.

Ma quanto tempo passa per una ipotetica sospensiva dell’ordinanza?

La normativa che regola il processo innanzi al Tar prevede anche una immediata tutela di tipo cautelare. E’ possibile ottenere un decreto presidenziale senza aver udienza camerale. Poi ci sta l’iter ordinario. Si notifica e si deposita il ricorso e l’udienza camerale utile sarà dopo i 20 giorni. Ripeto però è ancora presto per decidere quale sarà lo strumento che adotteremo.

Sembra essere molto fiducioso…

Ciò che ho detto ci induce a pensare che ci sono stati dei passaggi procedurali non condivisibili e quindi mi pare che i presupposti ci siano, tutto sommato non sarebbe male se il comune potesse intraprendere un dialogo con le parti interessate.

In che senso?

Il contenzioso la volta precedente ha alzato i toni del conflitto ad un livello che si poteva evitare. Il Comune a volte chiude il dialogo adottando delibere quando magari potrebbe decidere di sospendere al momento l’ordinanza ed aprire un tavolo.

Quindi evitando il ricorso...

Il contenzioso magari potrebbe arrivare a seguito del fatto che non si è arrivati ad una sintesi condivisa tra tutti i portatori di interessi.

Lei ha letto la replica dell’assessore Giusto Catania in merito al ricorso di Confcommercio?

Si

Catania parla di Confcommercio dicendo: “…tutte le volte che si parla di mobilità sostenibile mettono mano alla pistola

Mi sembra una espressione inadeguata, sappiamo tutti come è andata con la prima Ztl.

Ce lo può ricordare?

La mancanza di un dialogo ha portato all’adozione di un provvedimento che è stato illogico e attraverso quel contenzioso si è consentita la riduzione in maniera significativa dell’area che si voleva limitare al traffico.

Cosa avevate chiesto attraverso il primo ricorso?

Ricordiamo che il primo provvedimento prevedeva in maniera repentina la riduzione della Ztl che arrivava sino in via Notarbartolo. Noi chiedemmo una introduzione di tipo graduale. Il termine “la pistola” mi da l’idea dell’estremismo invece al contrario noi abbiamo sempre sostenuto la logica della gradualità.

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