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Rifiuti in Sicilia: analisi e proposte al convegno della Fp Cgil

giovedì 6 Settembre 2018

Ha voluto confrontarsi su un tema delicato, di grande attualità, quello dei “Rifiuti in Sicilia”. Ponendo un impietoso quesito: “oggi rappresentano un problema o una risorsa?” La Fp Cgil Sicilia ha organizzato, questa mattina, un evento a Palermo, arricchito dalla presenza della leader nazionale, Serena Sorrentino. I lavori sono entrati nel vivo con la relazione del Segretario Regionale con delega all’Igiene Ambientale, Alfonso Buscemi, il quale, oltre a portare a galla i punti critici, ha lanciato una proposta correttiva rispetto al ddl presentato dal governo Musumeci.

“Tre, in particolare, le storture a cui porre rimedio” – secondo il sindacato. Una con ricaduta sui contribuenti e le altre sulla sfera dei lavoratori, “la cui tutela dei diritti e dell’occupazione – ha detto  il Segretario Generale Fp Cgil Sicilia, Gaetano Agliozzorimane la nostra grande priorità, fermo restando il nostro impegno, nel solco della legalità,  a difesa dell’ambiente e della salute”. In riferimento alle criticità, rilevato il rischio che un migliaio di dipendenti amministrativi possano perdere il posto di lavoro: si tratta di quelli  transitati nelle Srr senza selezione pubblica, “ma che in 10 anni di servizio, avendo acquisito competenze ed esperienza – ha puntualizzato Buscemi hanno superato di fatto questo limite”. L’altra criticità  riguarda la natura del contratto di lavoro. “Il salario – ha osservato Buscemi – subirebbe una sensibile riduzione perché è prevista l’applicazione degli stessi parametri in vigore per gli Enti Locali”.

La Fp Cgil si è detta soddisfatta a metà, invece, sulla vicenda che attiene la circolare emanata da Musumeci, con la  quale ha richiamato alla responsabilità i sindaci che non raggiungono la quota stabilita per la raccolta differenziata. “Siamo  contenti che la proposta sia partita da noi – ha sottolineato Buscemi – ma così come è stata scremata non raggiunge il vero obiettivo.  Il provvedimento finisce infatti per penalizzare di fatto i contribuenti, dal momento che i primi cittadini, per sfuggire alla ghigliottina della rimozione, si metteranno facilmente le carte a posto con la semplice previsione di una posta in bilancio, trasferendo poi i costi della mala organizzazione e gestione del sistema direttamente sul portafogli delle famiglie. Questa non è la soluzione per  evitare l’emigrazione dei rifiuti all’estero, che va categoricamente evitata”. E su questo punto l’Assessore regionale Alberto Pierobon ha risposto: “anch’io sono contrario al trasferimento dei rifiuti all’estero”.

Mentre sulla paventata emorragia occupazionale, ha rassicurato: “attraverso forme di concorso tuteleremo il personale e valorizzeremo le competenze maturate”. Il Segretario Generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, ha posto l’accento sulla “necessità di evitare che i Comuni continuino ad autodeterminarsi in fatto di gestione dei rifiuti. Serve un lavoro di responsabilità e di sistema”, mentre Chicco Testa, presidente Fise Assoambiente,  ha osservato come “la Sicilia  presenti una decisiva arretratezza in tutta la filiera: dalla raccolta all’impiantistica, alle tecnologie necessarie”.

Le conclusioni affidate a  Serena Sorrentino, la quale ha bacchettato la politica. “Chi ha responsabilità nella guida delle Istituzioni ha il dovere di programmare, di fare scelte strategiche attraverso una gestione ordinaria e l’utilizzo di tutti i fondi pubblici messi a disposizione. Ahimè in Sicilia si continua però ad operare con i poteri d’urgenza in danno delle comunità, dei lavoratori e della stessa qualità del servizio”.

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