La conferenza dei capigruppo all’Ars ha stabilito il calendario per il voto della manovra finanziaria regionale, ma sul governo pende la richiesta da parte del Parlamento di valutare l’esercizio provvisorio. Secondo quanto riferito dal Presidente dell’Ars Gianfranco Micciché, il calendario prevede che le commissioni di merito concludano l’esame dei documenti finanziari entro il 4 gennaio, la commissione di Bilancio entro il 10, così da fare approdare in Aula la manovra il giorno successivo (alle 16). Il termine per la presentazione degli emendamenti è invece stabilito per le ore 20 del 12 gennaio. Si voterebbe l’articolato a partire dalle 15 del 14 gennaio, così da arrivare all’approvazione in tempo per evitare l’esercizio provvisorio. Ma tra passaggi agli uffici per stilare le tabelle e discussione in Aula sulla manovra, su questa possibilità pende più di un dubbio.
Tra i componenti del governo, però, c’è chi ostenta sicurezza, come l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao: “Il nostro intendimento è l’approvazione tempestiva. Se c’è la volontà di allungare i tempi, ognuno si assumerà le proprie responsabilità“, sono le parole del vicepresidente della Regione”.
In Aula, però, al 31 dicembre, proprio secondo il calendario dettato dalla conferenza dei capigruppo, non ci saranno né manovra, né esercizio provvisorio, per questo le opposizioni hanno attaccato la coalizione di governo. “Voterò contro questo calendario – ha detto in Aula Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd – per tre ragioni. La prima: trovo opportuno dare modo alle commissioni di stilare un calendario di ascolto. Il Parlamento ha il dovere di ascoltare, non solo di proporre, per avanzare il disegno di legge più opportuno. La seconda ragione: ci ritroveremo ad avere un ddl non incardinato, né
di esercizio provvisorio, né legge di stabilità. In passato il ddl di esercizio provvisorio ha garantito continuità di copertura legislativa e di spesa. Oggi trovo irrituale e rischiosa questa condotta del governo perché espone a rischi agli abitanti di questa regione. Penso alle garanzie di copertura contrattuale per i lavoratori che hanno contratti a termine con i comuni. La terza ragione – ha affermato ancora Lupo – è che il governo ci aveva detto che l’accordo Stato-Regione avrebbe consentito di diluire in più annualità il disavanzo di esercizio. Comprendiamo le necessità delle popolazioni colpite dal terremoto, alle quali siamo vicini, ma l’esecutivo regionale aveva annunciato l’intenzione di esporre i contenuti dell’accordo, che immagino abbiano effetti su manovra di bilancio che su legge di stabilità“. Lupo chiosa: “Non è possibile lasciare la Sicilia scoperta di legge di bilancio e di esercizio provvisorio. Se il governo pensa di farlo è irresponsabile“.
Di avviso diverso Giuseppe Milazzo, capogruppo di Forza Italia a sala d’Ercole: “Il governo ha tracciato un percorso – ha detto – se gli esercizi provvisori fossero una bella cosa ne faremmo uno al mese. Il governo è convinto di potersi dotare della legge di stabilità, di una legge definitiva, con immediatezza.”.
“Abbiamo anche chiesto al governo quale potesse essere un termine ultimo“, e adesso c’è il calendario che stabilisce un percorso chiaro, è la deduzione di Milazzo.
Alla fine, a fare da mediatore ci ha pensato l’assessore regionale Toto Cordaro (la cui proposta è stata avallata dal presidente dell’Aula Micciché), che ha chiesto di rinviare a al 28 dicembre la decisione sull’esercizio provvisorio, dopo il confronto con Nello Musumeci, che domani dovrebbe essere in Aula. A quel punto, dal confronto tra il Parlamento, il capo del governo e l’esecutivo regionale, dovrebbe venir fuori un calendario definitivo e la decisione sulla presentazione del ddl esercizio provvisorio.
L’Aula è convocata per il 28 dicembre alle 16.