A Palazzo dei Normanni dubitano che la manovrina arrivi oggi come era stato promesso dal governatore Rosario Crocetta. C’è un inghippo che sta allungando i tempi più del previsto. All’Economia i dirigenti stanno lavorando per fare quadrare i conti. Il nodo, secondo fonti consultate da ilSicilia.it, sono le tabelle. Quelle dove bisogna mettere in riga, e in maniera esatta, entrate e spese, scrivere al centesimo le partite di bilancio senza commettere errori. E siccome siamo ormai alla vigilia di una lunga campagna elettorale ci sono alcuni assessori che stanno cercando di ottenere il massimo per le categorie che rappresentano. In più l’assessore Alessandro Baccei negli ultimi giorni s’è dovuto assentare per questioni personali che lo hanno trattenuto a Firenze. Pur essendo light, appena 15 articoli, questa manovra rischia di impantanarsi non appena arriverà in Assemblea regionale.
“Aspettiamo di leggerla”, dice Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia. Crocetta comincia a essere nervoso. Non si fida. “Se non si approva entro i termini, i deputati si assumeranno la responsabilità di lasciare in mezzo a una strada migliaia di lavoratori e precari” ripete ai suoi in modo insistente. La questione, del resto, non è semplice. Dal punto di vista tecnico il nodo principale è la norma sui precari, 20mila solo quelli degli enti locali. I contratti di questo personale scadono a fine mese e le dimissioni di Renzi hanno fatto saltare la norma nella legge di stabilità che avrebbe prorogato i rapporti di lavoro. E’ la Regione dunque a doversi fare carico della spesa e fare quadrare i conti per le coperture non è così scontato.
“La strada è in salita, i problemi ci sono e il governo sta lavorando”, sussurra un alto burocrate vicino al governatore. I tempi però sono strettissimi. Il regolamento parlamentare impone una road map chiara e definita. “L’impegno preso è di accelerare l’esame del testo non appena il governo trasmetterà la manovra – dice Vincenzo Vinciullo, presidente della commissione Bilancio – Ma è evidente che ci sono delle regole da rispettare, il documento dovrà andare nelle commissioni di merito prima di approdare al Bilancio. Se il testo contiene norme non condivise basterà un semplice richiamo al regolamento per stravolgere la tempistica”.
Il piano politico poi non agevola certamente l’iter. Il Pd rimane in fibrillazione, come ha dimostrato la direzione regionale. I ‘renziani’ continuano a non fare sconti a Crocetta, con Faraone che ancora una volta ha indicato la strada delle primarie per la scelta del candidato a Palazzo d’Orleans. Lo ha fatto alla vigilia della direzione regionale del Pd di sabato scorso. Per tutta risposta, Crocetta, che ribadisce di volersi ricandidare, ha dato mandato ai suoi di rilanciare il Megafono che ha riacceso i motori per la campagna elettorale. Tutto questo pesa come un macigno sulla manovra finanziaria. Vincerà la linea di Crocetta sul bilancio soft o passerà quella di Baccei, pronto a riprendere dal cassetto l’esercizio provvisorio?