“La Regione intervenga con urgenza, presso il governo nazionale, perché si proceda all’immediata liquidazione delle quote spettanti ai pescatori siciliani per il periodo del fermo pesca dell’anno 2015, nonché allo sblocco delle indennità riguardanti la cassa integrazione prevista per lo stesso periodo”. Lo chiede l’esponente dell’opposizione all’Ars Nello Musumeci, che ha presentato un’interrogazione al Presidente della Regione, Rosario Crocetta e l’assessore alle Risorse agricole e alimentari, Antonello Cracolici.
Per Musumeci nonostante le promesse giunte da Roma, non solo saranno pagate in estremo ritardo le quote del 2015, ma restano bloccate anche le indennità riguardanti la cassa integrazione prevista per il comparto.
“La crisi che attanaglia tutte le marinerie siciliane – si legge nell’interrogazione – sembra non avere fine: il crollo dei prezzi del pescato, sommato alle giornate perse per le avverse condizioni atmosferiche, stanno causando un danno incalcolabile, soprattutto alle piccole marinerie che soffrono la concorrenza dei grossi pescherecci d’altura. A questa situazione già fortemente critica, si aggiungono i ritardi con cui vengono pagati, dal Ministero delle politiche agricole e forestali, i giorni di fermo pesca”.
Per il parlamentare catanese la Regione deve sollecitare Roma. “Appare quantomeno doveroso – conclude Musumeci – da parte del Governo regionale, intervenire presso il Ministero competente, a difesa dell’intero settore della pesca siciliana, già notevolmente indebolito da alcune direttive europee, che limitano sia i periodi che la varietà del pescato autorizzato nei mari siciliani”.