Duello in Commissione Antimafia tra la presidente Rosy Bindi e il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi, sentito come testimone. Bisi ha detto un sonoro “no” alla Bindi che aveva chiesto di consegnare gli elenchi degli iscritti al Goi, che conta 23 mila appartenenti a 850 logge. “Commetterei un reato, c’è la legge sulla privacy che tutela i dati sensibili come le appartenenze culturali e le inclinazioni filosofiche e sessuali”, la spiegazione di Bisi.
La Bindi lo ha incalzato sulla vicenda Occhionero, l’ingegnere-hacker arrestato il 10 gennaio che nelle intercettazioni parlava del rischio di pubblicazione degli elenchi massonici. Bisi ha risposto che quella di Occhionero “poteva essere una preoccupazione legittima, perché in Italia c’è ancora un grave pregiudizio contro la massoneria. Non ci eravamo accorti delle attività di hackeraggio o spionaggio di Occhionero, altrimenti lo avremmo ammonito ed espulso”, come è poi avvenuto, ha aggiunto.
Infine ha negato che ci siano attualmente parlamentari iscritti al Grande Oriente. Sul sospetto di voti della ‘ndrangheta ha risposto: “Sono stato eletto con i voti dei fratelli maestri calabresi, siciliani, lombardi, di tutte le regioni. Sono grato ai calabresi: quando da 5 inchieste a Reggio Calabria c’è uno solo appartenente al Grande Oriente d’Italia, vuoi dire che i fratelli stanno lavorando bene”.
In basso il tweet di Bisi:
#Massoneria | #BisiGMGOI si presenta alla Commissione antimafia non per consegnare elenchi degli iscritti del GOI ma lettera di motivazioni. pic.twitter.com/gIsWjTt4a0
— GrandeOriente Italia (@GrandeOrienteit) 19 gennaio 2017